Coppia pestata a Valmontone, caccia agli aggressori: due bulli italiani

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I fatti risalgono al 31 ottobre: i due erano in fila nel parco a tema di Valmontone e vengono aggrediti, pestati e mandati all’ospedale da una ragazza e un ragazzo munito di tirapugni. “La cosa più agghiacciante sono state le persone che sono rimaste paralizzate a guardare mentre venivo colpita. Se non fosse stato per una donna sarebbe andata molto peggio”

Aggrediti a Valmontone, pestati e mandati all’ospedale da un ragazzo e una ragazza. È stato un Halloween da incubo per una coppia che voleva divertirsi nel parco a tema l’ultimo di ottobre. I fatti risalgono appunto al pomeriggio del 31 ma ne abbiamo avuto notizia ieri sera, quando una delle vittime ha voluto segnalare la grave disavventura.

Erano le 18.30 e dopo un pomeriggio di divertimento, i due sono in fila per accedere all’Hunter Hotel (l’albergo del cacciatore). Incolonnate come loro, nel parco di Valmontone, ci sono tante persone e la fila è lunga. Ma c’è chi non ci sta e tenta di passare avanti. Si tratta di un gruppo di cinque ragazzi che a suon di spintoni prova a farsi strada. Una donna dice loro di moderare i termini e i comportamenti. Così, insieme a un suo amico, diventa la vittima designata di un ragazzo e una ragazza italiani, che parlavano con un’inflessione campana.

Il racconto della vittima: “Se non fosse intervenuta una donna, sarebbe andata molto peggio”

Io e il mio amico siamo stati aggrediti, il giorno di Halloween, da una coppia ragazzo e ragazza di chiara inflessione napoletana muniti di tirapugni, e ad oggi, a causa della carenza di personale addestrato alla sicurezza e negligenza dello staff, i responsabili della brutale e incomprensibile aggressione sono fuggiti, senza essere stati identificati.

Vorremmo pertanto denunciare, o pubblicare un appello, alla collettività perché ciò che ci è accaduto non si riproponga più, che ciò che abbiamo vissuto non così distante dalla storia del pestaggio di Willy, che se non fosse intervenuta una donna forse sarebbe andata molto peggio. Questa non è solo un accadimento personale, ma è il riflesso della condizione sociale in cui tutti viviamo, che può capitare a chiunque.

La cosa più agghiacciante sono state le persone che sono rimaste paralizzate a guardare i mentre io venivo colpita sulle strutture in ferro per mano dalla coppia. Nessuno ha fatto nulla, nessuno ha agito per interrompere la violenza, nonostante il gran numero di persone presenti.

Questo credo sia un vero e proprio schiaffo in viso a chi non ha la sensibilità di aiutare umanamente un proprio simile per paura o per noncuranza. Ad oggi io e il mio amico abbiamo 10 giorni di prognosi salvo complicazioni. Io ho subito un trauma cranico e il mio amico ha rischiato di perdere la retina.

Il pestaggio col tirapugni e la ricerca dei due bulli

L’aggressione non dura molto ma i testimoni ci sono. Ai Carabinieri una delle vittime ha raccontato che l’aggressore l’ha prima presa per i capelli, poi quando l’altro ragazzo ha tentato di fermarlo, se l’è presa con l’amico colpendolo al viso con un tirapugni. Intanto l’altra violenta si occupava della ragazza aggredita per prima, prendendola per i capelli. Una signora lì presente si mette in mezzo e blocca per un momento il pestaggio, che riprende poco dopo.

I due tornano infatti ad accanirsi sulla donna: mentre la ragazza la tiene per i capelli, lui la colpisce più volte al collo. Alla fine la stessa persona che era intervenuta prima, torna a difendere la malmenata. E mentre la poverina cade a terra priva di sensi, i due scappano facendo perdere le proprie tracce.

Qualcuno chiama i soccorsi. Interviene il personale sanitario e i due malmenati vengono portati all’ospedale di Colleferro per le cure. Mentre i Carabinieri arrivati a Valmontone cercano di identificare i bulli, anche tramite le telecamere della videosorveglianza, ai due malcapitati non resta che sperare che le forze dell’ordine riescano nella difficile impresa. Così come per l’aggressione avvenuta qualche tempo fa tra Artena e Colleferro. La ricerca dei responsabili non è facile, ecco perché l’aiuto dei testimoni è fondamentale.

Il responsabile operativo del parco: “Tutto è durato pochissimo e non siamo riusciti ad arrivare durante l’aggressione”

C’era il personale della sicurezza nel parco a tema di Valmontone? È intervenuto? Lo abbiamo chiesto al responsabile operativo del MagicLand, Andrea Dei, secondo il quale l’aggressione è durata così poco che gli operatori sono riusciti ad intervenire solo a cose fatte. “Il personale della sicurezza era presente: eravamo più di 350 persone – spiega – e c’erano anche dei supervisori che girano per il parco, controllando sia l’ordine, sia il servizio offerto. All’entrata c’era il personale di sicurezza che filtrava oggetti che non potessero entrare e ne abbiamo sequestrati molti”.

“Quando è accaduto il fatto lo abbiamo saputo via radio, in maniera tempestiva secondo noi, e siamo andati sul posto con un buon numero di personale interno che della sicurezza e contestualmente abbiamo chiamato i carabinieri e l’ambulanza che abbiamo fissa sul posto e un’altra in sostituzione. La sicurezza e i carabinieri – ha aggiunto Dei – hanno battuto a tappeto tutto il parco ma non sono riusciti a trovarli. L’aggressione è durata pochissimi minuti e non siamo riusciti ad arrivare durante l’aggressione”.

Aggiornamento – Il comunicato stampa di MagicLand Valmontone

Il parco a tema MagicLand di Valmontone è intervenuto con un comunicato stampa. “A seguito della pubblicazione da parte di alcune testate giornalistiche circa l’aggressione di due visitatori ad opera di altri visitatori del Parco in data 31/10/2021 presso MagicLand – afferma la nota -, la società MagicLand SpA precisa quanto segue:

  1. MagicLand da sempre promuove il divertimento in sicurezza mettendo in atto azioni concrete di controllo e protezione;
  2. Non appena venuto a conoscenza del fatto, il personale del Parco si è immediatamente attivato per soccorrere la vittima e chiamare l’ambulanza;
  3. l’ambulanza è arrivata sul luogo entro pochi minuti dalla chiamata in quanto il presidio medico per la giornata prevedeva la presenza di un’ambulanza, un medico ed un infermiere che sono rimasti presenti durante tutte le ore di apertura per garantire la massima sicurezza a visitatori e lavoratori;
  4. le persone vittime sono state trasportate al pronto soccorso con l’ambulanza di presidio al Parco;
  5. all’ingresso del Parco i visitatori sono stati controllati da personale di sicurezza affinché non trasportassero oggetti non consentiti: la prassi prevede il controllo di borse e zaini (il metaldetector non è richiesto nei parchi divertimento);
  6. il Parco non può essere ritenuto responsabile per i comportamenti dei singoli visitatori;
  7. in data 31 ottobre, in previsione di maggiore affluenza di pubblico, il Parco ha attivato un ulteriore servizio di sicurezza con società terza di vigilanza, garantendo supplementari servizi di controllo e sicurezza;
  8. il personale del Parco ha prontamente chiamato i Carabinieri che hanno intrapreso azioni di ricerca dei colpevoli fino a notte inoltrata.

Il Parco – conclude la nota – esprime il proprio rammarico per quanto avvenuto e dichiara che fatti simili non sono mai accaduti in precedenza anche in considerazione del fatto che il pubblico abituale è costituito prevalentemente da famiglie con bambini

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