Il “consultorio” è aperto ma non sta tanto bene: cosa manca al presidio di Artena

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Ad Artena presidio sociosanitario della Asl Roma 5 non ha chiuso ma i servizi diminuiscono inesorabilmente. Commissario e uffici a lavoro “per soddisfare le esigenze dei cittadini”

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Anche stamattina il presidio sociosanitario di Artena ha aperto. Si tratta del servizio che ad Artena tutti chiamano impropriamente “consultorio”. Il punto della Asl Roma 5 dunque non è chiuso. Ma di certo non sta tanto bene perché da mesi è in sofferenza. La riduzione dei servizi è stata inesorabile e sembra il segno di una mancanza di attenzione.

Attualmente i servizi offerti sono le consulenze oculistiche, ortopediche e ginecologiche. Sono rimaste solo queste delle tante che in passato erano previste. Le più recenti ad essere eliminate sono state le vaccinazioni. Prima ancora, dal 2 novembre, è sparito anche il servizio del Recup, necessario ad effettuare le prenotazioni delle visite specialistiche pubbliche e convenzionate.

Il Recup è andato via perché la Regione, dopo i problemi informatici ai server, ha cambiato programma e per utilizzarlo serve una connessione veloce, che il Distretto non ha attivato nel presidio sociosanitario. Il timore diffuso è che anche gli ultimi servizi rimasti siano eliminati prima che il Comune riesca a ottenere i nuovi locali in via Fleming, destinati appunto al presidio sociosanitario.

Il ruolo del Comune di Artena

Cosa c’entra il Comune in questa storia? Ha un ruolo per almeno due ragioni, anche se il tutto è di competenza della Asl Roma 5. La prima ragione riguarda i locali. Il servizio, infatti, dopo la chiusura di circa dieci anni fa, fu riaperto ad Artena nel 2013 perché la Giunta Petrichella prese in affitto i locali in cui attualmente si trova, convincendo la Asl a riaprire lì il “consultorio”.

Da allora il Comune paga i canoni e ha dato i locali in comodato d’uso gratuito alla Asl, assegnandovi anche del personale comunale. All’azienda sanitaria locale spettano le utenze, i servizi e le altre spese di gestione ordinarie.

L’altra ragione per cui il Comune ha un ruolo nella vicenda è che all’ente spettano anche di interfacciarsi con la Asl Roma 5, pungolandola affinché i servizi vengano svolti al meglio e siano aumentati invece che ridotti. Un ruolo che nei mesi scorsi pare non sia stato esercitato un granché se si considera che l’ultima presa di posizione pubblica degli amministratori di Artena risale alla manifestazione che si è tenuta a Colleferro l’anno scorso.

Angelini: “Bisogna evitare l’ennesima debacle”

La vicenda del presidio socio-sanitario è stata posta ieri all’attenzione del Commissario prefettizio Antonio Orecchio. A farlo è stato il consigliere comunale Augusto Angelini, che circa dieci anni fa si impegnò per la riapertura del “consultorio”, inaugurandolo da vice sindaco dopo le dimissioni di Mario Petrichella.

“Nel 2013 – ha affermato Angelini – ritenevamo quel servizio fondamentale per la città e lo penso tutt’ora, specialmente per le persone più deboli o con difficoltà motorie, ecco perchè mi sono recato dal Commissario affinché con la sua autorità intervenga presso la Asl per evitare l’ennesima debacle amministrativa riportandoci al medioevo”.

Commissario e uffici a lavoro per “soddisfare le esigenze dei cittadini”

Le questioni da risolvere sono diverse ma non tutte sono di competenza del Comune. Quest’ultimo ha il compito di garantire i locali, anche se non spetterebbe all’ente farlo. Potrebbe farlo rinnovando il contratto d’affitto scaduto da mesi oppure riuscendo ad ottenere i locali in via Fleming che si attendono da anni.

Sulla vicenda il Commissario e gli uffici del Comune di Artena sono a lavoro. “Stiamo verificando la situazione – ha riferito il Commissario -, acquisendo tutti gli elementi per soddisfare le esigenze dei cittadini”. Rimarrà infine quando di competenza del Distretto di Colleferro della Asl Roma 5, verso cui sarebbe opportuna un’azione incisiva da parte della politica locale che ha a cuore la città.

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