L’annata dell’olio parte dai Castelli. “Qualità eccezionale” ma la siccità si è fatta sentire

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Dai Castelli Romani a Velletri l’annata dell’olio è partita da qualche settimana, con i frantoi a lavoro. Sui Monti Lepini e Prenestini la maturazione è più lenta per clima ed esposizione

L’annata dell’olio è partita. Ai Castelli Romani e a Velletri le aziende che fanno un’olio extravergine di qualità stanno portando le olive nei frantoi già da qualche settimana. La molitura nel periodo giusto, con le olive appena invaiate, fatta con macchinari moderni, o comunque di ultima generazione, sono due dei “segreti” per fare oli che possano ambire a premi e riconoscimenti.

Tra i produttori che hanno deciso con convinzione di intraprendere questa strada c’è Massimo Pallocca, di Velletri, dell’azienda “Enza Pennacchi”. Il suo olio, il “Maximum”, l’anno scorso è stato inserito nella prestigiosa guida “Flos Olei”. Per confermare la qualità, quest’anno l’azienda ha iniziato a raccogliere nella prima decade di ottobre, prenotando il frantoio per la spremitura entro la giornata di raccolta. “Quest’anno la qualità è eccezionale – ha detto Pallocca – anche se la siccità si è fatta sentire“.

Ha iniziato il 7 ottobre la raccolta anche un’altra azienda pluripremiata. Cioè l’azienda agricola della famiglia Torelli di Grottaferrata che estrae “oro verde” da migliaia di olivi centenari, ad oltre settecento metri sul livello del mare, nel cuore dei Castelli Romani. Il loro olio ha vinto a Tokyo e si è classificato in terza posizione al concorso “Oro Verde” della provincia di Roma. Durante la raccolta hanno trovato “olive perfette” che hanno prodotto un “olio intenso”.

Ma ai Castelli quest’anno c’è anche chi non raccoglie. Alcuni sono in attesa di trovare il personale, che scarseggia. Altri hanno uliveti che hanno pagato caro freddo e la carenza di piogge. O che sono stati attaccati dalla mosca. Una situazione, specialmente quella climatica, che ricorre anche in altre zone del territorio romano.

La situazione sui Monti Lepini, Prenestini e Alta Valle del Sacco

Nel quadrante dei Monti Lepini e dei Monti Prenestini la raccolta ha tempi più lenti. I clima più freddo e l’esposizione diversa fanno maturare le olive più lentamente. Un po’ ovunque, però, – salvo eccezioni – si è notata la stessa cosa. Le temperature, gli effetti atmosferici e la mancanza di piogge hanno portato gli alberi ad avere un po’ meno olive. Ad Anagni addirittura ci viene segnalata un’annata con il 70% in meno di olive causata dalla primavera fredda e dalla siccità.

I primi dati sulla resa in olio delle olive vengono dai Castelli Romani e da Velletri

Quanto alla resa, per ora, sembra essere leggermente più bassa. I primi dati, che arrivano dai Castelli Romani e da Velletri, parlano di circa 10 litri al quintale per chi l’anno scorso ne faceva 12. Ma questo dato si dovrà assestare col passare dei giorni. Infatti ci sono molti elementi da considerare: la varietà di olive raccolte, la particolarità di ogni oliveto e lo stesso periodo di raccolta. Va considerato infatti che chi raccoglie prima aumenta la qualità dell’olio ma, allo stesso tempo, perde qualche punto di resa.

Il concorso “Oro Verde” ai blocchi di partenza

Un bel banco di prova, per i produttori professionali e per gli appassionati, anche quest’anno sarà il concorso “Oro Verde”. Il premio dedicato all’olio extravergine d’oliva di qualità di gran parte del territorio della provincia di Roma, è ai blocchi di partenza. Il bando potrebbe essere pubblicato già la prossima settimana sul sito degli organizzatori (consultalo qui). Secondo indiscrezioni anche quest’anno il concorso offrirà ai partecipanti sia l’analisi dell’olio tramite il metodo dell’oxitester (per acidità e perossidi) sia l’analisi sensoriale tramite panel test.

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