Agraria, Valmontone verso tre liste e una causa “capitale”

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Dopo tanto “rumore” la candidatura di Roberto Pizzuti è rientrata e alle prossime elezioni dell’Università Agraria si profila una lotta fra tre candidati: due delle opposizioni e uno dell’Amministrazione comunale

Con tre liste la campagna elettorale per l’elezione dei vertici dell’Università Agraria di Valmontone rischia di ripetere quanto accaduto alle precedenti elezioni comunali. Ad oggi i candidati per governare l’ente privato più importante di Valmontone sono due: Valter De Stefano e Giuseppe Carboni. Se ne aggiungerà tra non molto anche un terzo, voluto dall’Amministrazione comunale e per il quale Roberto Pizzuti ha fatto un passo indietro.

L’ex presidente dell’Università Agraria dopo mesi di guerriglia con l’Amministrazione ha deciso di non ricandidarsi, lasciando spazio al candidato amministrativo. Si tratterebbe di Franco Bernabei, papà dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Valmontone, continuando così una tradizione tutta valmontonese nel proporre “persone di fiducia” in ruoli chiave, anche se in questo caso non si tratterà di una nomina. Tuttavia la divisione delle opposizioni non farebbe altro che avvantaggiare l’elezione del candidato del sindaco Latini.

La notizia del passo indietro di Roberto Pizzuti, tra l’altro, assume un particolare rilievo alla luce dell’udienza che si tiene oggi. Uno dei contrasti amministrativi tra Agraria e Comune degli ultimi mesi era infatti il passaggio dei terreni demaniali gestiti dal Comune all’Università Agraria.

L’attuale presidente Pizzuti, dopo la riforma dei domini collettivi del 2017, aveva chiesto al Comune di attuare le disposizioni di legge e trasferire la gestione di quei terreni all’Agraria. Non ricevendo risposta, l’Agraria si è rivolta al Commissario degli Usi Civici, costringendo il Comune a costituirsi in giudizio. L’udienza che si tiene oggi ha un valore sia politico sia amministrativo. Intanto Pizzuti mantiene saldamento il controllo dell’Università. In questi giorni ha sostituito uno degli assessori che si era dimesso dalla sua lista (La Spiga).

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