Colleferro – “L’emergenza ci ha messo in ginocchio ma il cinema non chiuderà”

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

Il lockdown ha colpito duramente l’industria cinematografica. Dopo la ripresa a Colleferro il pubblico è sceso dell’85% e risente della concorrenza delle piattaforme di streaming. “Tuttavia, nonostante la situazione critica, il cinema non chiuderà”

L’emergenza COVID-19, con le conseguenti restrizioni e provvedimenti tra cui il lockdown che c’è stato da marzo a maggio ha messo a dura prova il multisale Ariston di Colleferro, che dalla ripresa in poi sta vivendo le difficoltà di un’ impresa che vede nell’affluenza di pubblico un fattore fondamentale per andare avanti.

“L’emergenza ci ha messo in ginocchio” ha riferito Gianni Martini, il direttore della struttura. “Essere fermi per tre mesi è stato pesante, ma anche dall’inizio della ripresa il pubblico ha avuto un’affluenza dell’85% in meno rispetto alla media. L’America sta bloccando la partenza di molti titoli – ha proseguito Martini – e alcuni ci sarebbe costato troppo acquistarli, dunque stiamo optando per delle pellicole che sicuramente portano meno gente al cinema”. Anche le piattaforme streaming stanno dando il colpo di grazia all’industria: “Netflix e altre piattaforme simili stanno comprando titoli sempre più importanti che nemmeno passano per il cinema, come successo ad esempio con Mulan recentemente, che ci ha sicuramente tolto degli introiti importanti”.

“Questa situazione ha interrotto un momento positivo – ha proseguito – perchè prima del lockdown, negli ultimi tre anni, avevamo subìto una ripresa dalla crisi, avendo incrementato del 37% il numero di spettatori medi. Questo è stato dovuto probabilmente al fatto che ai soliti blockbusters abbiamo anche affiancato titoli più raffinati per un pubblico più appassionato, di nicchia. Tuttavia – rassicura –, nonostante la situazione critica, il cinema non chiuderà. Una lenta ripresa ci sarà secondo me, man mano che arriveranno titoli migliori e che, con la gente che avrà meno paura, le sale torneranno ad essere gradualmente più popolate”.

Il quadro presentato dal direttore, dunque, si presenta come piuttosto critico ma non senza speranze, e questo dato sull’ottimismo per il futuro è molto confortante in quanto il cinema di Colleferro costituisce l’unico della zona oltre quello di Velletri, dal momento che altri più grandi si trovano solo nei capoluoghi di provincia più vicini, Roma e Frosinone.

Il cinema di Colleferro rappresenta quindi per i residenti di tutti i paesi della valle del Sacco e dei monti Lepini l’unico multisala dove poter vedere i film del momento a pochi minuti da casa. La sua sopravvivenza e, anzi, un suo auspicabile rilancio sono vitali per Colleferro e dintorni, non solo per il pubblico ma anche per contribuire a cancellare l’ingeneroso appellativo di “deserto culturale” che è stato dato a Colleferro ultimamente.

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato

Non perderti nemmeno una notizia Seguici su Google News

WhatsApp Contatta La Tribuna