Quando Ratzinger disse alla “sua” Diocesi di Velletri – Segni “tra voi mi sento in famiglia”

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In visita a Velletri dopo essere stato eletto Papa, Benedetto XVI disse alla comunità diocesana: “Tra voi mi sento in famiglia”

di Alessandro Filippi

Questo ultimo giorno dell’anno, rappresenterà nella storia di Velletri un giorno da ricordare, quello del ritorno alla casa del Padre di Sua Santità Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) dal 1993 al 2005 cardinale Vescovo titolare della sua gloriosa sede suburbicaria.

Il 21 marzo del 1993, presso il policlinico Gemelli, moriva il Cardinale Sebastiano Baggio camerlengo di Santa Romana Chiesa, che dal 1974 era titolare di Velletri, il 5 Aprile del 1993, il papa San Giovanni Paolo II dal titolo di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino, promuoveva all’ordine dei Vescovi con il titolo di Velletri – Segni il Cardinale Joseph Ratzinger prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede.

Il 16 maggio dello stesso anno, il cardinale venne tra noi a prendere canonico possesso del suo nuovo titolo, ad accoglierlo in Piazza Cairoli l’allora Sindaco Patrizio Saraceni con il compianto Vescovo Andrea Maria Erba.

Iniziava così il rapporto tra Ratzinger e quella che ha sempre considerato la “sua” chiesa. Non ha mai fatto mancare la sua qualificante presenza alle varie feste della Madonna delle Grazie e di San Clemente, e in alcuni importanti appuntamenti della vita della Diocesi, come quello storico del 18 ottobre 1997, quando insieme al Vescovo Andrea Maria Erba, ricevette in Piazza Cairoli dalle mani dei carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Artistico la Croce Veliterna, ritrovata dopo il furto del 1983.

La cattedrale di San Clemente, fu da lui scelta per le celebrazioni di importanti ricorrenze della sua vita come il suo 70 compleanno e il suo giubileo sacerdotale. A memoria di questo importante traguardo, volle far restaurare il pavimento del transetto di sinistra, proprio davanti il portale della sagrestia, facendo realizzare la bellissima tarsia marmorea con il suo stemma dai fratelli Mongardini di Velletri.

Nel 2003 fece dono alla Diocesi di una importante somma, corrispettivo ricevuto con un importante premio, questo fece si che la Cattedrale si potesse arricchire di un nuovo armonium donò anche un prezioso calice per le concelebrazioni e un artistico cero pasquale.

Come non ricordare la sua presenza al convegno diocesano del 2004 e al Pontificale della Festa di San Clemente? Nessuno poteva immaginare che sarebbe stato lui il successore del grande San Giovanni Paolo II. Il 19 aprile del 2005 abbiamo gioito nel vederlo affacciarsi vestito di bianco dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro. Diventando così il 14° cardinale vescovo di Velletri elevato al soglio di Pietro a 450 anni esatti dall’elezione dell’ultimo il Cardinale Giovan Pietro Carafa con il nome di Paolo IV.

Durante la Messa di inizio ministero ha voluto che in rappresentanza di tutti i vescovi del mondo fosse il Vescovo di Velletri – Segni Mons. Andrea Maria Erba ha prestare il dovuto atto di obbedienza e il giorno dopo ha promosso all’ordine dei vescovi chiamandolo a succedergli al titolo di Velletri il Cardinale Francis Arinze.

Il 23 settembre del 2007 è tornato tra noi, ormai Papa Bendetto XVI ad accoglierlo ha trovato il commissario prefettizio Dr. Stefano Trotta insieme al Vescovo Vincenzo Apicella succeduto nel frattempo a Mons. Erba presente insieme a Mons. Dante Bernini.

La sua visita è stata anche la felice occasione per l’inaugurazione dei lavori di restauro della cattedrale per i quali aveva offerto un sostanziale contributo e della piazza antistante sulla quale ha voluto fosse posta la bellissima colonna bronzea ricevuta in dono da cento città tedesche per i suoi ottant’anni.

Rispondendo al saluto del Vescovo Apicella pronunciò la famosa frase rimasta nel ricordo di tutti: “Tra di voi mi sento in famiglia”. Oggi la sua famiglia, quella veliterna – signina lo affida a Maria Madre della Divina Grazia davanti alla quale ha pregato tante volte, affinché lo conduca al Signore per ricevere il premio riservato ai servi buoni e fedeli.

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