Valmontone città sporca. “È l’effetto del taglio dei servizi”

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Servizi tagliati per 400 mila euro e i risultati si vedono: a Valmontone la città è sporca. Attiani: “Rappresenta il fallimento dell’Amministrazione Latini”

valmontone

“Per effetto della rimodulazione, dal primo giugno 2022 cesseranno i seguenti servizi”. Inizia così un capoverso del contratto firmato dal Comune di Valmontone e dall’Ambiente spa il 27 maggio scorso. Quel giorno, con i propri rappresentanti, da una parte c’era il Comune, che voleva risparmiare sulla raccolta dei rifiuti, dall’altra l’azienda che a Valmontone fa il porta a porta.

I servizi tagliati? Azzerato il lavaggio delle strade, così come chiesto dal Comune a novembre 2021, dimezzato lo spazzamento delle strade. Ma non basta: zero fornitura di sacchi, abrogata la pulizia delle fontane e il taglio dell’erba; il ritiro degli oli vegetali e degli abiti usati sostituito con quattro giornate ecologiche l’anno. Alla riduzione dei servizi è seguita la riduzione proporzionale del personale in essi impegnato.

L’operazione ha consentito di contenere i costi del servizio, e quindi delle bollette. Il risparmio è stato infatti di 400 mila euro l’anno. Ma oggi il risultato è che la città è meno pulita. I valmontonesi sono scontenti e i dipendenti comunali della manutenzione sono impegnati a fare quel che prima faceva la società Ambiente spa.

“Quanto sta accadendo rappresenta il fallimento di questa amministrazione sul tema dei rifiuti”

“Quanto sta succedendo – ha commentato il consigliere Piero Attiani – rappresenta il fallimento di questa amministrazione sul tema della gestione dei rifiuti. E’ sotto gli occhi di tutti che nell’ultimo periodo la Città è ancora più sporca, e questo perché i servizi di igiene urbana sono via via peggiorati sia qualitativamente che quantitativamente”.

“Tutto questo – ha spiegato Attiani – sta accadendo perché la raccolta differenziata non funziona. Da una corretta gestione del servizio, infatti, si dovrebbe ottenere un abbattimento dei costi dello smaltimento e un aumento dei ricavi con la vendita di tutti i materiali recuperati, come carta, vetro, alluminio, legno e altro. Nella nostra città invece il costo del servizio è aumentato”.

“Nel 2021 il piano finanziario della gestione dei rifiuti è passato da 3,6 milioni a circa 4 milioni – ha proseguito Attiani – e solo grazie all’utilizzo dei fondi speciali COVID destinati ai Comuni è stato possibile per l’amministrazione non aumentare la tariffa ai cittadini. Nel 2022 però, non potendo più contare su tali fondi e soprattutto in considerazione delle prossime elezioni amministrative, la maggioranza del Sindaco Latini ha deciso di ridurre i servizi per non aumentare la TARI. Una scelta che comunque, in termini di peggioramento della qualità della vita, la si fa pagare sempre ai valmontonesi”.

“Altro che rimodulazione, è un taglio di servizi fondamentali per Valmontone”

“L’hanno chiamata rimodulazione – rincara la dose il consigliere Massimiliano Bellotti – ma è una vera eliminazione di servizi fondamentali per la città, per evitare di aumentare ancora una volta la tariffa in piena campagna elettorale. Le tariffe sarebbero aumentate nonostante la gente abbia fatto la raccolta differenziata, perché non sono stati in grado di gestire materiali come cartone e plastica, che dovevano portare un introito alla città. In ultimo – aggiunge Bellotti – per fare un ragionamento solo economico hanno tolto i servizi, che ora fanno gli operai del Comune, che però non hanno tempo per svolgerli: alla fine il risultato è che la città è più sporca, con l’aggravante che non si sa che fine farà parte delle persone assunte”.

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