Terzini: “All’Agraria cambia il direttore ma la musica è sempre la stessa”

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Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera dell’Università Agraria di Valmontone Sara Terzini

Ieri pomeriggio si è svolto il Consiglio di Amministrazione dell’Università Agraria di Valmontone. Diversi ed importanti i punti all’O.d.G.: nomina del Direttore, nomina del Revisore e affidamento “piccoli” lavori. Tante le domande dei consiglieri di minoranza poche e inadeguate le risposte della maggioranza.

Il compito di un consigliere di minoranza è quello di esercitare il controllo e la verifica sull’operato della maggioranza. Ed è ciò che sto facendo. Ma puntualmente non appena viene riscontrata un’irregolarità la risposta è sempre la stessa “noi siamo un Ente privato abbiamo autonomia”. Così non è caro Presidente, l’Università Agraria è un ente di diritto privato che gestisce e tutela interessi collettivi. E’ un’Ente Esponenziale. E se non è chiaro questo è inutile qualsiasi discussione.

Nella giornata di ieri la maggioranza ha votato la nomina del Revisore ed ha affidato lavori ad una ditta sulla base di un Albo degli operatori economici mai approvato in Consiglio di Amministrazione. E questa è una grave irregolarità.

L’avviso pubblico per la formazione e la gestione dell’elenco degli operatori economici per la fornitura di beni, servizi e lavori di cui all’art. 65 d.lgs. 39/2023 diffuso il 13 febbraio 2024 stabilisce chiaramente all’art. 5 che: “L’iscrizione all’Albo degli operatori economici ha validità a decorrere dalla data del provvedimento di approvazione dell’Albo da parte del Dirigente competente e fino alla data di rinnovo dell’iscrizione, sempre che nel suddetto periodo continuino, per il suo mantenimento, ad essere soddisfatte le condizioni che hanno dato luogo all’iscrizione”.

Prima questione: non esiste un Dirigente all’Università Agraria. L’Albo deve essere approvato dal Consiglio di Amministrazione. Seconda questione: se l’Albo non è mai stato approvato dal Consiglio di Amministrazione qual è la data a partire dalla quale l’Albo ha validità? L’unica risposta che ho ricevuto ancora una volta: “Noi siamo un ente privato”.

Inoltre lo stesso avviso agli artt. 8 e 13 recita: “L’individuazione degli operatori economici da invitare alla procedura avverrà nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e parità di trattamento (art.8); “L’elenco degli operatori economici, costituito a seguito di avviso pubblico, è reso disponibile mediante pubblicazione sul profilo del committente nella sezione amministrazione trasparente sotto la sezione bandi e contratti (art. 13).”

L’Albo non è mai stato pubblicato sul sito dell’Ente, ma a ragion veduta, dato che non è mai stato approvato in C.d.A. e ciò viola il principio di trasparenza. Per quanto riguarda l’affidamento dei lavori le questioni sull’Albo rimangono quelle già discusse cui si aggiunge un’ulteriore considerazione relativa all’assenza di un computo metrico che consenta di valutare l’adeguatezza dei preventivi quando il Vigente Statuto all’art. 38 comma 2 dice chiaramente che nella deliberazione che autorizza la firma del contratto deve essere indicato “il computo metrico estimativo redatto da un tecnico nominato dall’Ente”.

Cosa ci diamo a fare delle regole se poi vengono puntualmente disattese? Tutto ciò mi porta a fare un’amara osservazione: è cambiato il “direttore” d’orchestra, sono cambiati i suonatori ma la musica è rimasta la stessa! Io in qualità di Consigliere d’opposizione continuerò a vigilare sull’operato della maggioranza e a tenere informati i miei cittadini, facendo valere i loro diritti nelle sedi opportune laddove necessario.

Sara Terzini

L’antefatto

Per capire il comunicato della Terzini, bisogna sapere che l’Università Agraria a metà febbraio ha diffuso un avviso pubblico con l’obiettivo di formare un elenco di operatori economici a cui affidare contratti. Anche se l’Agraria è un ente di diritto privato, ha richiamato nell’avviso le norme del Codice dei contratti pubblici, stabilendo che quella è la normativa che disciplina quell’avviso. In sostanza, ha dato il via a un concorso privato, che sembra trovare disciplina normativa nell’istituto dell’offerta al pubblico. Secondo tale istituto, chi fa un’offerta del genere è obbligato a seguire le regole che richiama, così come sono giuridicamente obbligatorie per l’ente le norme del proprio statuto. Anche se l’ente in questione è di diritto privato.

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