Dal PNRR tanti soldi per edifici e macchinari. Rimane il nodo del personale

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Oggi sono stati presentati gli interventi che la Asl Roma 5 finanzierà con i soldi del PNRR: novità anche per Artena, Valmontone, Colleferro e altri

pnrr sanità

Oggi la Regione e la Asl Roma 5 hanno presentato gli interventi in Sanità che saranno finanziati con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si tratta di circa 50 milioni di euro in totale. La presentazione è avvenuta con la partecipazione di tante autorità regionali e locali. Il dettagli degli interventi prevede numerosi investimenti in edifici, attrezzature e sistemi di digitalizzazione.

Gli interventi a Valmontone, Artena, Colleferro e Segni

Questi interventi riguardano anche opere pubbliche ad Artena, Valmontone, Colleferro, Segni e in molti altri luoghi. Ad esempio ad Artena si prevede di intervenire per fare una “Casa di Comunità” in via Valle dell’Oste, anche se tale edificio non sarà costruito ex novo. In quella strada c’è un consultorio per il quale il Comune paga l’affitto a un privato.

A Valmontone per la Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità si pensa nell’ex ospedale. La struttura su cui si vuole investire si trova nel centro storico di Valmontone ed è già utilizzata per i servizi sanitari, anche se ha problemi di parcheggio.

Altri interventi sono in previsione a Gorga, Carpineto, Genazzano, Zagarolo, Palestrina e San Vito Romano. A Segni, Montelanico e Gavignano la Asl sta procedendo ad inserire tra gli interventi finanziati altre strutture. Ulteriori investimenti riguardano i macchinari, che saranno ammodernati. Si tratta di Ecotomografi, Tomografi, Angiografi e altro che saranno destinati soprattutto alle strutture di Tivoli, Subiaco, Palombara Sabina.

Investimenti importati ci saranno anche a Colleferro. Una casa di Comunità e una centrale operativa territoriale sono previste in via degli Esplosivi. Altri interventi rilevanti sono previsti per l’adeguamento sismico dell’edificio dell’Ospedale di Colleferro. Così facendo si rinnova una struttura che è centrale per un territorio molto vasto e, così facendo, si colma anche il gap con Velletri, il cui ospedale è destinatario di un intervento simile da 27 milioni di euro.

Gli investimenti in digitalizzazione

C’è poi la questione della digitalizzazione, che la Asl Roma 5 definisce un “progetto ambizioso e innovativo di miglioramento dei processi di presa in carico, prevede l’implementazione di una piattaforma digitale che segua il percorso di tutti gli assistiti della ASL stessa, in qualsiasi momento di contatto con il sistema sanitario”.

“Ancor più il progetto prevede – si afferma dalla Asl – , pur nel totale rispetto della privacy degli assistiti, un’offerta di salute ad impronta proattiva, proposta sulla base di una stratificazione di tutta la popolazione per classi di rischio – basata sulla valutazione dei principali markers di fragilità riconosciuti dalla comunità scientifica, inclusi quelli di tipo sociale”.

“La piattaforma in questione – prosegue la Asl – consentirà inoltre la tempestiva gestione dei bisogni rappresentati dagli assistiti negli oltre 20 punti unici di accesso, secondo il modello del “PUA diffuso”, così come la rotazione di tutta la specialistica ambulatoriale offerta dalla ASL nei 28 istituendi punti di erogazione previsti nel PNRR aziendale, oltre che in quelli già attivi, con pieno riguardo del principio di prossimità”.

Ai aggiunge: “Sempre nell’ottica di garantire l’assistenza nel setting più prossimo ed appropriato, anche al fine di ridurre le istituzionalizzazioni evitabili e gli accessi impropri di Pronto Soccorso, il processo di digitalizzazione e implementazione tecnologica della ASL prevede l’introduzione di una articolata struttura di teleassistenza, rivolta agli assistiti maggiormente fragili, con patologie cronico-degenerative che richiedano e consentano il monitoraggio in remoto di alcuni parametri attraverso specifici devices – gestibili autonomamente o da un caregiver – che saranno loro forniti”.

Spese di personale escluse dagli investimenti: chi andrà nelle nuove strutture

Insomma, tanti investimenti per tanti interventi in strutture, macchinari e software. Quanto al personale però non sembrano esserci novità, anche perché i fondi del PNRR sono inquadrati come investimenti e, banalizzando, con i soldi presi in prestito non si possono pagare gli stipendi.

Durante la presentazione è stato messo in chiaro che nel PNRR non sono previste spese per il personale. Il blocco delle spese del personale rimane infatti al 2007. Per tornare ad assumere ci vorrebbe una legge da fare in Parlamento ma per ora non se ne hanno notizie. Chi andrà dunque in tutte queste strutture? Pare che vi andranno i medici di base e, soprattutto, il personale già presente. Dice la Asl in un comunicato:

Le Case della Comunità sono strutture sanitarie territoriali, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare (tipo Case della Salute). Il cittadino può trovare tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatria, gli specialisti ambulatoriali e altri professionisti (logopedisti, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione).

Le Centrali Operative territoriali (COT) sono hub tecnologicamente avanzati per la presa in carico del cittadino e per il raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza.

Gli Ospedali di Comunità sono strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve e destinati a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica. Sono strutture intermedie tra la rete territoriale e l’ospedale, di norma dotati di 20 posti letto (max. 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica.

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