Coronavirus: scontro totale Comuni – Asl. Ecco il preoccupante “J’accuse” dei Sindaci

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I Primi Cittadini di Artena, Carpineto Romano, Colleferro, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni e Valmontone scrivono al Prefetto e all’assessore regionale alla Sanità

Ci sono “criticità che di fatto disattendono tutte le indicazioni dell’OMS”, risultati di tamponi che non arrivano rapidamente, ritardi nel tracciamento dei contatti, dati che non arrivano. I Sindaci mettono nero su bianco i problemi che si stanno verificando ad Artena, Carpineto Romani, Colleferro, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni e Valmontone e mandano tutto al Prefetto di Roma e all’assessore regionale alla Sanità del Lazio.

È scontro totale tra Sindaci e Asl sulla gestione dell’emergenza coronavirus e lo testimonia la lettera che pubblichiamo di seguito, che riprende i temi di cui avevamo già parlato ieri. Un “J’accuse” che mette all’angolo la Asl Roma 5 e su cui non si può sorvolare in una situazione così difficile. Anche perché sono gli stessi Sindaci, massime autorità sanitarie locali, a dirsi “fortemente preoccupati” e a chiedere “un immediato intervento da parte delle autorità competenti prima che la situazione sfugga definitivamente dal nostro controllo e diventi irrecuperabile“.

La lettera inviata dai Sindaci a Prefetto, assessore regionale e Asl Roma 5

Egregi signori,
la presente è per metterVi al corrente delle grandi difficoltà che i sindaci dei comuni di Artena, Carpineto Romano, Colleferro, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni e Valmontone, stanno riscontrando nella gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 ancora in corso. Differentemente da quanto verificatosi durante la fase acuta dell’emergenza nei mesi di marzo e aprile, oggi ci troviamo, infatti, a segnalare delle criticità che, a nostro avviso, stanno esponendo le nostre comunità a un elevato rischio di contagio.

Criticità che di fatto disattendono tutte le indicazioni dell’OMS in merito al contrasto del virus e che ora, in particolare con il netto aumento del numero dei contagiati sul nostro territorio, sentiamo il dovere morale e civico di sottoporre alla Vostra attenzione confidando in un immediato e risolutivo intervento. In primo luogo riteniamo necessaria una maggiore rapidità nell’elaborazione delle risposte dei tamponi con esito positivo.

Allo stato attuale noi Sindaci, nonché massime autorità sanitarie locali, non riceviamo più aggiornamenti dalla Direzione Generale della Asl Roma 5 sul numero e l’identità dei cittadini posti in isolamento, quarantena o eventualmente risultati positivi al Covid-19. Questa è un’anomalia che non ci consente di conoscere lo stato reale di salute dei nostri cittadini, monitorare l’andamento della curva epidemiologica e avviare tutte le attività propedeutiche per prevenire la diffusione del contagio quali: attivazione delle procedure straordinarie per la raccolta dei rifiuti speciali in sicurezza; sorveglianza attiva dei soggetti in isolamento; adozione di misure più restrittive per circoscrivere la nascita di eventuali focolai.

In secondo luogo si necessita di un’inversione di tendenza sulle attività di tracciamento dei contagi, ovvero l’attività di ricerca e gestione dei contatti venuto a contatto con il soggetto positivo di cui dovrebbe occuparsi sempre la Asl Roma 5 e che, dall’inizio della seconda ondata, sono avvenute con notevole ritardo o, talvolta, sono state del tutto assenti. Una seconda ondata peraltro ampiamente preventivata e per la quale ci aspettavamo sicuramente una maggiore capacità di risposta e un’organizzazione dei servizi in grado di rispondere più efficacemente alle esigenze dei cittadini e dei Comuni.

Ad ogni modo il contact tracing è un’attività di fondamentale importanza per interrompere o rallentare la corsa del virus che, se depotenziata, non consente di mettere tempestivamente in isolamento i contatti più stretti delle persone eventualmente risultate positive al Covid-19 e di conseguenza a contenere il rischio di diffusione del virus all’interno delle nostre comunità. Attività che, per senso di responsabilità, nella maggior parte dei casi sono stati costretti a fare i medici di base e gli stessi amministratori locali che al massimo, converrete con noi, possono essere utilizzate come figure di supporto e non sostitutive dell’Ufficio di Prevenzione della Asl. Noi Sindaci siamo fortemente preoccupati e chiediamo un immediato intervento da parte delle autorità competenti prima che la situazione sfugga definitivamente dal nostro controllo e diventi irrecuperabile.

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