Coronavirus: Artena migliora, a Colleferro nuovi positivi. Lariano e Valmontone stabili

Nel “bollettino” di ieri sera buone notizie per Artena. A Colleferro altre due persone sono risultate positive al test

La situazione dei contagiati da coronavirus nella nostra zona è in continua evoluzione. A Colleferro ieri si sono aggiunti due casi positivi: una persona è ricoverata fuori città mentre un’altra è in isolamento domiciliare. Sulla dinamica dei contagi a Colleferro non si sa di più. Più chiara la situazione ad Artena dove, come abbiamo spesso raccontato, lo sviluppo dei contagi è da attribuirsi a catene di famiglie.

Dopo una prima espansione dell’epidemia, nella città del Cardinal Borghese si è affermato un progressivo calo di casi. Oggi il sindaco Angelini ha comunicato la guarigione di altre due persone. Una di loro era ricoverata in ospedale (dove ancora rimane per altre patologie) ma è ormai negativo al coronavirus. L’altra era in isolamento domiciliare e anche per lei la Asl ha notificato la guarigione.

Nei prossimi giorni ad Artena altre persone potrebbero risultare guarite, in quanto stanno attendendo l’esito del test. Nel centro storico ha riaperto anche il principale alimentari, dopo la sanificazione dei locali e l’annuncio del titolare che tutti i dipendenti (e lui stesso) sono risultati negativi al coronavirus. Di particolare interesse, ancora per Artena, è l’ulteriore riduzione delle quarantene preventive che ormai sono soltanto cinque.

A Valmontone è iniziata la distribuzione dei generi alimentari donati dall’Outlet. A Lariano situazione stabile

Nella città dei Doria Pamphilj la situazione epidemiologica è stabile. Non ci sono stati nuovi casi di coronavirus e, per ora, nemmeno nuove guarigioni. È però iniziata, tramite le Caritas e il Convento di Sant’Angelo, la distribuzione dei generi alimentari donati al Comune dal Valmontone Outlet. Anche a Lariano la situazione è stabile: nell’aggiornamento di ieri non si sono registrate ulteriori positività né ulteriori guarigioni. Si sa però che gli ultimi casi che si sono verificati vanno ricondotti all’attività lavorativa in strutture sanitarie fuori città.