Minerva e il nuovo assetto societario: tra nuovi soci e primi inter pares

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Il nuovo assetto societario di Minerva dopo che saranno entrati Segni e Capranica Prenestina

Proprio ieri il Consiglio comunale di Colleferro ha ratificato l’entrata di Segni e Capranica Prenestina nel Consorzio. La futura entrata dei nuovi soci, tramite l’aumento del capitale sociale, modificherà la proporzione delle quote detenute all’interno del Consorzio, che quest’anno è tornato in attivo. Le nuove proporzioni della compagine sociale saranno: Colleferro 45,83%, Labico 9,83%, Genazzano 9,78%, Carpineto Romano 9,81%, Nemi 3,79%, Gavignano 3,63%, Gorga 1,04%, Segni 15,6% e Capranica Prenestina 0,63%.

Cioè significa che Colleferro non controllerà più da solo la società? “Alcuni dicono – ha detto Giulio Calamita in Consiglio – che il Comune di Colleferro perderà la sua capacità di contare in Minerva perché non avrà più la maggioranza assoluta. L’azienda non si ispira al principio della ripartizione delle quote, che tra l’altro vengono calcolate in base alle utenze Tari effettivamente servite. L’assemblea si è data la regola per votare per teste – ha aggiunto Calamita –, questo per sfatare il mito del Comune solo al comando, ruolo a cui non ambiamo, e anche per dare voce in capitolo a chi è più piccolo, in modo tale che Minerva sia una realtà veramente attenta ai bisogni di tutti”.

I due primi inter pares

Dunque le quote detenute non conteranno. Tuttavia, a ben vedere, Colleferro terrà a lungo ben saldo il controllo su Minerva. Il Comune è infatti il più grande cliente del Consorzio e il fatturato dei suoi servizi è destinato a determinare gli equilibri interni anche più delle partecipazioni societarie. Ciò almeno finché i Comuni aggregati continueranno ad essere relativamente piccoli e relativamente pochi. Inoltre il Comune di Colleferro è l’ente che riesce ad incassare di più la Tari rispetto alle bollette emesse ed è quindi meno soggetto a difficoltà di cassa.

L’entrata di Segni e Capranica Prenestina permetteranno a Minerva di acquistare il ramo d’azienda di Lazio Ambiente. Come Colleferro, Segni sarà destinato ad essere “primus inter pares” per un altro verso. Il Comune fornirà al Consorzio l’area logistica utilizzata da Minerva e permetterà la partenza della raccolta porta a porta nell’area montana.

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