“Blu economy”, ok alla legge sull’economia dell’acqua proposta da Daniele Ognibene

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L’obiettivo della legge è creare un sistema sinergico tra imprese ed enti di formazione e ricerca per “nuove opportunità di occupazione in settori strategici e innovativi”

La Regione Lazio ha approvato la legge sulla “promozione della formazione, occupazione nei settori della Blue economy” riguardante l’economia fondata sul mare, i fiumi e i laghi. La legge vede come primo firmatario Daniele Ognibene (Consigliere regionale di Velletri e Caprogruppo LeU al Consiglio Regionale del Lazio), insieme ai Consiglieri Regionali Gino De Paolis (Lista Zingaretti) e Enrico Maria Forte ( PD). Un’iniziativa importante per una regione che ha 361 km di costa sul Mar Tirreno, oltre a 43 laghi, 18 fiumi e 11 porti marittimi strategici per spostamenti e trasporti commerciali.

Ognibene: “La nostra economica deve ripartire dal mare, dai fiumi e dai laghi”

«Si tratta di una legge fortemente voluta. Come Regione Lazio, infatti – dichiarano Daniele Ognibene e Gino De Paolis –, abbiamo dimostrato una particolare sensibilità su una delle eccellenze del nostro territorio. Il mare, i laghi ed i fiumi, infatti, portano con sé cultura, ma anche possibilità di sviluppo economico ed occupazionale. La nostra economia, nel Lazio ma anche su tutto il territorio nazionale italiano, deve ripartire dal mare, dai fiumi e dai laghi”.

“Abbiamo voluto essere dei precursori in questo settore, ma non basta. Serve – aggiungono i Consiglieri – un piano d’investimenti a livello nazionale, visto che l’Italia vanta ben 8.300 km di costa e 645 comuni italiani, sui quasi 8.000 totali, che si affacciano sul mare. A questi vanno aggiunti più di altri 1.000 che comprendono fiumi e laghi nel loro territorio».

«La blue economy – continua Ognibene – può essere veramente il primo passo verso un’economia sostenibile che crea sviluppo e lavoro, soprattutto in un momento delicato come questo che stiamo vivendo. Come Regione Lazio vogliamo essere gli apripista di una nuova visione economica incentrata sull’ambiente e sull’acqua».

La Regione Lazio, con l’approvazione di questa legge, vuole creare un sistema sinergico tra imprese ed enti di formazione e ricerca al fine di offrire soluzioni concrete per un’occupazione in settori strategici e innovativi.

La strategia per nuovi investimenti, imprese giovanili e PMI

«La legge in questione – dichiarano Ognibene e De Paolis – farà sì che verranno sviluppati dei veri e propri corsi di formazione professionale sul tema della blue economy, anche grazie alla collaborazione del sistema educativo regionale. Tutto ciò accrescerà le competenze specifiche e permetterà, oltre alla creazione di nuove figure lavorative, anche degli investimenti (supportati dalla stessa Regione) per la nascita e lo sviluppo di PMI, start up e nuove imprese giovanili che opereranno nel settore della blue economy. Per favorire la connessione tra i soggetti operanti nel settore ed il comportato di formazione, inoltre, la Regione Lazio analizzerà il mercato del lavoro, promuovendo la formazione e diffondendo opportunità lavorative».

La Regione Lazio interverrà anche a sostengo delle Università e degli enti di ricerca pubblici e privati per qualificare e potenziare le infrastrutture di ricerca e valorizzare le risorse umane impegnate nella filiera della blue economy.

La legge oltre ad essere uno strumento per sviluppare il sistema produttivo favorendo l’innovazione tecnologica e per incrementare l’occupazione si prefigge anche di investire su progetti diretti alla trasformazione e il recupero del rifiuto, alla riduzione delle sostanze inquinanti, alla salvaguardia della biodiversità nell’ecosistema dei mari, dei fiumi e dei laghi.

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