Agraria: Pizzuti cerca la sintesi sulla riforma dello statuto

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Il presidente dell’Università Agraria di Valmontone cercherà una soluzione condivisa sulle “regole del gioco”

Come tutte le altre Università Agrarie d’Italia anche quella di Valmontone è a lavoro per la riforma dello statuto a seguito della legge nazionale che le trasforma in enti di diritto privato. A quanto ci risulta le proposte su quale dovrà essere la forma del nuovo ente sono già diverse. Roberto Pizzuti, attuale presidente, ha dichiarato di voler trovare “una soluzione condivisa per stabilire insieme, senza contrapposizione tra maggioranza e opposizione, le regole della nuova Università Agraria e con le quali andare poi alle elezioni“.

La riforma dello statuto dell’Agraria passerà prima in una discussione in una commissione e poi nel Consiglio dell’Università Agraria, che dirà l’ultima parola. Le proposte in campo sarebbero diverse e riguarderebbero la possibilità di far votare gli intestatari di scheda, o soltanto gli utenti, o tutti i valomontonesi che si iscriveranno. In ballo c’è anche l’elezione diretta del presidente o quella indiretta: in entrambi i casi l’elezione sarebbe scollegata da una lista di maggioranza, cambiando radicalmente gli attuali rapporti in seno all’Ente.

Una volta decise le “regole del gioco” il presidente si dimetterebbe, convocando le elezioni per il rinnovo degli organi di amministrazione. Pizzuti si ricandiderà? Non è certo e infatti la sua risposta è: “Sono a disposizione: vedremo“.

Perchè l’Università Agraria di Valmontone è tanto importante?

Forse qualcuno si chiederà perchè ogni tanto si parla dell’Università Agraria di Valmontone. E quale importanza ha per la vita della città. C’è da sapere che, a differenza di altre Università Agrarie, quella di Valmontone gestisce centinaia di ettari di terreni gravati da uso civico ma soprattutto che su una parte di questi è stato costruito l’Outlet e il Parco a Tema. Infatti entrambe le strutture pagano l’affitto all’Università Agraria. Inoltre su diversi terreni gestiti dall’ente vi sono immobili, a volte irregolari. L’ente controlla insomma una buona fetta delle risorse demaniali della città e nel tempo ha fatto anche da volano per lo sviluppo economico, oppure è stata al centro di rilevanti questioni giuridiche di livello nazionale.

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