“Sanna-mo a sdraja’ pure noi”: i lavoratori di Lazio Ambiente alla Regione – in aggiornamento

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Striscioni e manifestanti davanti al Consiglio Regionale del Lazio durante l’audizione in Commissione Lavoro sulla crisi dei lavoratori di Lazio Ambiente a cui sono invitati: i sindacati, i sindaci e l’amministratore della società regionale

I lavoratori di Lazio Ambiente voglio sapere che fine faranno. Che intende fare la politica per loro, quale sarà il futuro di Lazio Ambiente e quale strada prenderà la Regione per assicurare i livelli occupazionali della Valle del Sacco romana. È per questo motivo che proprio quelle persone che vedono messo in forse il posto di lavoro a causa del tracollo di Lazio Ambiente stanno manifestando davanti al Consiglio Regionale del Lazio. Lì si sta tenendo infatti la riunione della Commissione Lavoro, presieduta dalla Consigliera Eleonora Mattia (di Valmontone), per ascoltare che hanno da dire i sindacati, i sindaci e l’amministratore delegato di Lazio Ambiente.

La riunione era convocata per le 13 nella sala Etruschi della Pisana. In programma c’era l’audizione di Cgil, Cisl, Uil, Ugl Lazio; i sindaci dei Comuni di Colleferro, Labico, Segni, Gavignano, Carpineto, Gorga, Valmontone e Artena; Daniele Fortini, presidente del consiglio di amministrazione di Lazio Ambiente Spa. Il tema: “Crisi lavoratori di Lazio Ambiente spa”.

Fuori dalla Pisana, sede del Consiglio regionale, i lavoratori hanno appeso alcuni striscioni, qualcuno duro, qualcuno ironico. Oltre a “Zingaretti bla bla bla” c’è infatti anche uno striscione che tira in ballo direttamente il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna con un gioco di parole. “Sanna-mo a sdraja pure noi” dice lo striscione richiamando alla memoria quando il sindaco Sanna si sdraiò sulla strada per impedire il passaggio degli automezzi che dovevano dare il via al revamping dei termovalorizzatori.

Quel mancato revamping, le cui attività negli anni scorsi sono andati avanti per mesi e mesi, ha di fatto portato all’accantonamento del piano industriale di Lazio Ambiente. Un piano industriale che manteneva i livelli occupazioni proprio in funzione del revamping, che in prospettiva era anche giustificazione e causa del mantenimento dei livelli occupazionali. Oggi che Minerva ha preso in carico chi era nel cantiere servizi, i lavoratori che in questi anni sono stati mantenuti in carico da Lazio Ambiente chiedono alla politica risposte. Una crisi che avevamo previsto da tempo e per la quale non sembrano aversi ancora soluzioni.

Aggiornamenti

I sindacati: la trattativa inizia giovedì

Al termine dell’incontro i rappresentanti sindacali hanno spiegato ai lavoratori che “la trattativa non è ancora iniziata: inizierà giovedì prossimo”. Tra qualche giorno, all’Eur, si terrà infatti un nuovo incontro per trattare la vicenda di Lazio Ambiente. I sindacati hanno affermato che “ciò che chiediamo è dare lavoro e attività a Lazio Ambiente” sostenendo che per fare ciò “è necessaria una legge regionale che finanzi le attività”.

Mattia (Pd): “Trovare soluzioni dopo chiusura discarica Colle Fagiolara

“Dobbiamo impegnarci tutti per trovare una soluzione che garantisca ai 129 lavoratori di Lazio Ambiente Spa di essere ricollocati, dopo la chiusura della discarica di Colle Fagiolara a Colleferro, per garantire loro un reddito dopo tanti anni di impegno e di lavoro per la comunità. Il momento è difficile, in tutto il Lazio, e come istituzioni abbiamo il dovere morale di dare una risposta seria a queste famiglie. E’ per questo che ho convocato per oggi l’audizione, in Commissione Lavoro, con l’amministratore di Lazio Ambiente, Daniele Fortini, i sindaci del territorio (Colleferro, Labico, Segni, Gavignano, Carpineto, Gorga, Valmontone e Artena) e le rappresentanze sindacali”.

Lo dichiara Eleonora Mattia (Pd), presidente della IX Commissione regionale lavoro in cui si è svolta, poco fa, l’audizione sui lavoratori di Lazio Ambiente Spa, alla presenza dell’assessore al lavoro, Claudio Di Berardino,  

“Dopo la chiusura definitiva della discarica – sottolinea la Mattia – e l’avvio dei lavori di post mortem nell’area nonché degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del Sin (Sito di Interesse Nazionale) del Fiume Sacco, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, ritengo che si possano utilizzare parte dei fondi a disposizione per ricollocare buona parte dei lavoratori in questi interventi”.

L’assessore Di Berardino ha assunto alcuni impegni: “Pagamento delle retribuzioni anche per febbraio; reimpiego di parte delle maestranze nelle attività post mortem; affidamento a Lazio Ambiente, da parte delle Regione, di attività di servizio ora esternalizzate; gara degli asset con clausola sociale; norma regionale sulle partecipate e pensionamenti. Temi che verranno affrontati a fondo nella prossima Giunta regionale di giovedì prossimo”.

La nota di Sanna

“Al netto di qualche esuberanza iniziale, dovuta soprattutto a qualche consigliere leghista che “fomentava all’ingresso”, la riunione è stata costruttiva. Come Sindaci abbiamo ricordato i nostri sforzi sia nella nascita del Consorzio Minerva (attraverso la quale abbiamo assorbito decine di lavoratori tra diretti ed indiretti) sia come enti debitori che hanno sempre saldato e stanno saldando le spettanze dovute per raccolta e spazzamento prima dell’inizio di Minerva. L’Assessore Di Bernardino ha parlato di 6 proposte di ricollocamento e solo in conclusione ha citato gli ammortizzatori sociali. Auspico che l’approvazione del collegato da parte del Consiglio Regionale sia occasione per concretizzare le 6 proposte senza ricorrere in nessun caso agli ammortizzatori sociali. Mi risulta che già domani i consiglieri regionali si incontreranno per tentare questa soluzione e che già giovedì la giunta incontrerà i sindacati. Chiedo a tutti i lavoratori di non farsi strumentalizzare dagli esponenti del centro destra locale che oggi li fomentava contro di noi fino a giungere ad aggressioni verbali di vario genere che non sono degne di un confronto civile. Comprendiamo le loro preoccupazioni e con la solita caparbietà troveremo una soluzione stabile e duratura. La Regione ha affermato che nessuno sarà licenziato e che saranno pagati anche gli stipendi di febbraio affinchè si possa chiudere positivamente la trattativa in quest’ultimo mese di tempo. Pur comprendendo alcuni toni da campagna elettorale invito tutti ad un più ampio senso della responsabilità, ricordando che la chiusura di inceneritori e discarica sono stati obiettivi auspicati condivisi con tutte le comunità della Valle del Sacco e che il baratto tra ambiente/salute e lavoro non può ancora condizionare le scelte del nostro territorio. Come Comune abbiamo già dato la disponibilità alla gestione del post mortem della discarica impiegando i lavoratori già addetti nel sito”.

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