Pittori “sotto indagine”: da Zecca di Artena a Montagna e Vezzi di Velletri

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Gli studiosi “indagano” su opere senza nome e su nomi senza opere del Seicento di Velletri, Artena, Cori, Genazzano, Acuto e molti altri paesi del Lazio sud

Da Artena a Velletri, da Anagni a Zagarolo, da Cori a Patrica, il Seicento è stato un secolo d’arte. La fine della guerra di Campagna che aveva devastato il sud di Roma, e una nuova stabilità politica portò i possidenti dell’epoca a reinvestire anche nell’arte. L’area che parzialmente fu dei Conti di Segni rifiorì. Fu un pullulare di pittori, alcuni dei quali di buona scuola, che lavorarono anche a Roma. Tra questi vi furono nomi noti e altri meno noti.

Su tutti costoro ha aperto un’indagine storico-artistica l’Archivio Storico “Innocenzo III” di Segni, insieme al prof. Massimo Moretti, docente di Storia dell’Arte Moderna a La Sapienza. Il via alle ricerche si è avuto in una giornata di studi che si è tenuta domenica ad Artena. Una giornata intitolata ad Orazio Zecca da Montefortino, di cui si è già parlato in passato. L’evento si è tenuto in occasione del quarto centenario della sua morte, ma ha riguardato anche pittori e opere di Velletri, Cori, Zagarolo, Olevano Romano, Patrica, Morolo e Acuto.

“Nel Seicento un tessuto di maestranze con fitti rapporti con Roma”

“All’epoca nel territorio era attivo un tessuto di maestranze con fitti rapporti con Roma – ha spiegato il prof. Moretti – che hanno segnato fortemente l’immaginario di un luogo con immagini che continuano ancora oggi a parlare. Il volume di Luca Calenne su Orazio Zecca – ha proseguito il docente – è un primo tentativo di creare un legame tra le fonti trovate localmente e le grandi evidenze artistiche della capitale, mostrando come le maestranze si muovessero lungo le direttrici della via Latina e dell’Appia verso Napoli, su cui si sviluppa un linguaggio figurativo che noi abbiamo il compito di studiare e valorizzare”.

L’obiettivo dichiarato dei lavori è quello di uscire dalla “storia evenemenziale”, fatta cioè di eventi, “per cercare di cominciare un percorso nel quale le notizie, gli studi minuti sulle carte, la conoscenza di strade, chiese, piazze e oratori vengano analizzate e diano origine a una sintesi”.

Opere e pittori “sotto indagine”

I pittori a cui attribuire opere e i dipinti a cui dare un nome sono diversi. Vanno dal Vincenzo Neri attivo a Poli all’Angelo Guerra che ha disseminato opere in tutto il Lazio. Dagli autori ancora sconosciuti di una tela presente nella cattedrale di Anagni a quelli che hanno dipinto l’annunciazione di Sezze. Quali opere hanno dipinto Marco Tullio Montagna da Velletri e Carlo Ascenzi di Genazzano? Chi sono davvero i Botticelli di Cori, o Girolamo da Segni? Chi sono gli autori dei dipinti del convento di Sant’Oliva di Cori o della Sacra Famiglia con Sant’Anna e San Giovannino nel Santuario del Soccorso corese?

Cos’altro ha dipinto Metello Panvini, al quale, con ogni probabilità, si deve un ciclo di affreschi presente a Olevano Romano dentro palazzo Colonna Marcucci? E Don Agostino Ludovisi, che ha lavorato nella cappella della Madonna delle Grazie della chiesa di San Sebastiano ad Acuto? E il pittore zagarolese Giuseppe Jacovacci che ha lavorato sulle pale d’altare della chiesa principale di Zagarolo?

Su tutto ciò si sono interrogati ad Artena diversi studiosi, riuniti dall’Archivio Storico “Innocenzo III” di Segni, diretto da Piero Capozzi. L’obiettivo era di fare il punto, scambiare le informazioni raccolte e cercare nuovi percorsi di studio. Hanno dato il proprio contributo all’inizio dell’attività: Luca Calenne, Federico De Martino, Camilla Zuliani, Nino Piras, Lisa Della Volpe, Tommaso Cecilia e Matteo Riccelli

I nomi che stuzzicano l’interesse degli studiosi

Il programma di studi è vasto e riguarda anche pittori come: Federico Bucatti (Alatri), Paris Paris (Anagni), GIuseppe Cesari e Domenico Antonio Cerroni (Arpino), Marco Mazzaroppi (Cassino), Lorenzo Gramiccia (Cave), Alessandro Melelli (Cori), Sebastiano Conca (Gaeta), Rutilio Ferrazzoli (Maenza) Suor Maria Maddalena Dionisio, Girolamo Bodonio e Pomponio Palombo (Priverno), Orazio, Francesco e Carlo Guerra (Segni), Antonio Fatati e Giovanni Antonio Iannarelli (Sermoneta), Virginia Vezzi (Velletri) F. Frezza (Veroli).

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