La truffa agli anziani “corre” per telefono: c’è pure chi propone benedizioni pasquali

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A Velletri una donna si è spacciata per la badante di un’anziana. A Colleferro qualcuno ha telefonato a casa per passare a “benedire”

La truffa agli anziani è sempre dietro l’angolo. Chi è più avanti con l’età è infatti la vittima preferita dei truffatori. In questo periodo il tentativo di raggiro sembra “viaggiare” sulle linee telefoniche. I truffatori infatti cercano di andare a colpo sicuro e se le inventano di tutti i colori per provare a sottrarre denaro e altri averi a chi è in avanti con l’età, specialmente facendo leva sull’affetto verso i figli e i conoscenti delle loro vittime.

La tentata truffa a Velletri: donna al telefono si spaccia per badante

Due casi di tentata truffa agli anziani si sono verificati nei giorni scorsi a Velletri e a Colleferro. Nella città dell’Artemisio, c’erano quasi riusciti con un’anziana donna che era sola in casa. I malintenzionati hanno fatto due telefonate. Nella prima una voce maschile chiedeva della badante, informandosi se era una loro parente. Qualche tempo dopo la seconda telefonata con una voce di donna.

Dall’altro capo del telefono costei sosteneva di essere la badante dell’aziana e affermava di trovarsi alla Posta per pagare un debito di quattromila euro. Ma non aveva i soldi e così li ha chiesti alla vittima. “Mia madre ci aveva creduto – racconta il figlio – le avrebbe dato soldi e oro ma per fortuna non ne aveva a disposizione: glie l’ha detto e la truffa è fallita”.

Colleferro, la chiamata per la finta benedizione era un tentativo di truffa agli anziani

Un altro schema truffaldino è stato segnalato a Colleferro, dove una donna ha ricevuto una telefonata in cui qualcuno chiedeva se l’anziana era disponibile per la benedizione pasquale. La vittima della tentata truffa non ci ha creduto. Ha riagganciato e ha chiamato in parrocchia, a Santa Barbara, da dove le hanno smentito tali prassi.

Altri esempi di truffa agli anziani

Insomma, gli anziani devono stare attenti, anche perché gli schemi tentati dai truffatori sono molti e di solito i malintenzionati arrivano preparati all’appuntamento dopo aver raccolto dettagli sulla vittima. C’è chi si spaccia per dipendente dell’ufficio posta, come capitato a un artenese, o della banca. Chi per dipendente dell’Acea o dei gestori dell’elettricità.

Qualcuno chiama a casa dicendo di essere un avvocato, come capitato due mesi fa a Valmontone. C’è chi telefona dicendo che il figlio o la figlia della vittima ha avuto un incidente automobilistico e ha bisogno di soldi. C’è chi manda sms a nome della Regione. Oppure chi telefona spacciandosi per i carabinieri, facendo credere alla vittima che se non pagherà una certa cifra il figlio andrà in galera, come accadde quattro anni fa a Lariano.

I carabinieri: “Per ogni segnalazione non esitate a chiamare in caserma”

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Un incontro a Colleferro

Ecco perché in questi giorni i carabinieri si stanno dando da fare per incontrare la popolazione in centri anziani e parrocchie. Incontri del genere si sono tenuti a Colleferro e a Carpineto Romano. Altri si terranno a Velletri.

Durante una di queste riunioni, a Colleferro, il capitano Vittorio De Lisa ha messo in guardia gli anziani: “Non fate entrare nessun estraneo in casa – ha detto – e fate attenzione a chi chiede le elemosina perché potrebbe essere un modo per fare una ricognizione del luogo in cui tornare a colpire. Anche per semplici segnalazioni di avvenimenti strani o di persone sospette, la caserma dei carabinieri è sempre a disposizione”.

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