“Solo un giorno”

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Continuano le riunioni per organizzare la giornata ecologica dell’otto maggio. Tutte le associazioni e tutti i cittadini sono invitati a partecipare; il prossimo incontro ci sarà mercoledì 21 aprile al Granaio. Questa giornata è vista come “un momento di condivisione con obiettivi comuni” dagli attivisti di molte associazioni ma in modo più critico dai singoli cittadini. Si va dal “È un bel gesto verso il paese e un importante insegnamento per i nostri figli” al “Sono arrabbiata perché ci troviamo davanti sempre gli stessi problemi; l’amministrazione invece di offrire soluzioni, ci invita a pulire”.

Cosa si insegna ai propri figli durante una giornata ecologica? Che chi sporca è un incivile che arreca danno all’ambiente e imbruttisce il nostro territorio; che anche se dovrebbe farlo qualcun altro, si collabora per il bene di tutti. Certo. Non dimentichiamo di fargli apprendere però, che abbiamo il diritto di avere qualcuno che tuteli il nostro paese e che questo compito spetta a chi ci amministra. La rassegnazione e la pazienza che hanno gli artenesi da decenni, non è un’eredità da lasciare a nessuno; le nuove generazioni dovranno essere rispettose ma dovranno avere il coraggio di pretendere che ognuno faccia la sua parte. Continuiamo a leggere insieme i commenti:

  • “Un’iniziativa bellissima, contesto solo il fatto che siano sempre le stesse persone a preoccuparsene e che forse si dovrebbe progettare sul come non “buttare” e non sul come “raccogliere.”
  • “Bella iniziativa ma strumentalizzata a scopi propandistici.”
  • “Mah! Io francamente non ci vedo granché di bello nel fare un servizio già pagato al Comune.”
  • “Dobbiamo vergognarci quando viene qualcuno da fuori.”
  • “Ok, parteciperò ma senza controlli quanto durerà? Servono vigili e fototrappole, come in tutti i paesi normali.”

Fra i tanti pensieri che ho raccolto c’è stato anche chi ha suggerito di non presentarsi all’iniziativa.
Molte delle osservazioni sono condivisibili, ma boicottare l’evento, sarebbe una mancanza verso tutti i volontari e verso questo bellissimo paese; quindi partecipiamo ma pretendiamo sempre che ci vengano offerte soluzioni vere e non ci accontentiamo più del solito “Ci stiamo lavorando” perché chi lavora ma non rende dovrebbe andare casa.

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