Rifiuti: pure Colleferro avrà un nuovo impianto

L’annuncio è stato dato dalla Regione ieri sul Messaggero: l’impianto di Colleferro lavorerà 250 mila tonnellate di materiali. Nuova iniziativa o è la stessa del 2018?

Pure Colleferro avrà un impianto con cui “discutere”. Come ad Artena, dove un privato vuole realizzare una biometano. Con la differenza che l’impianto colleferrino sarà da 250 mila tonnellate di materiali di risulta dei Trattamenti meccanici biologici e sarà pubblico. A volerlo realizzare è la Regione Lazio, che lo ha annunciato con un’intervista a Il Messaggero dell’assessore Massimiliano Valeriani.

La struttura dovrebbe nascere sui terreni in cui erano i termovalorizzatori. “Produrremo energia e riutilizzeremo materiali come plastica e vetro – dice l’assessore al giornale romano – recuperandoli da quello che viene buttato in discarica: tratteremo questi scarti per estrarre biocombustibile e per dare nuova vita a plastica e vetro. In Italia non esiste un impianto così avanzato nel campo dell’economia circolare. E si affiancherà al termovalorizzatore di Roma”.

Non è chiaro se l’impianto in questione sia lo stesso che Zingaretti e Costa annunciarono quando si trattò di cambiare il piano industriale di Lazio Ambiente. All’epoca si parlò di FOS, cioè di Frazione Organica Stabilizzata. Non è chiaro dunque se il “biodigestore” di cui si parla, che “lavorerà il cosiddetto esitato, gli scarti dei Tmb che essiccano i rifiuti” (scrive Il Messaggero), sia lo stesso di quello proposto a grandi linee nel 2018. In tal caso, non sarebbe una novità ma un secondo annuncio. “Recupereremo, come chiede la Ue plastica, vetro e biocombustibile di qualità, senza emettere miasmi” dice comunque Valeriani, che pensa a un bando per la concessione dell’impianto per 15 anni.

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