Per migliorare il Pronto soccorso di Colleferro anche la città può fare la sua parte

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Il distanziamento e il fenomeno delle “barelle bloccate” spesso hanno portato ad aspettare il proprio turno fuori del pronto soccorso di Colleferro, sotto la pioggia. Si possono organizzare meglio gli spazi e rendere le attese più confortevoli?

Tra covid e barelle bloccate nei mesi scorsi, gli spazi del pronto soccorso di Colleferro hanno mostrato tutti i loro limiti. Non vogliamo parlare del servizio in sé quanto dei locali, provando a proporre qualcosa per migliorare la situazione. Come sa chi è andato almeno una volta al pronto soccorso, c’è la “camera calda” ma la sala d’attesa è angusta. A volte è capitato che i numerosi pazienti in fila non avessero lo spazio per rispettare il distanziamento imposto dal covid. Ciò è stato ancor più evidente quando fuori dal presidio si sono accumulate le ambulanze che attendevano la riconsegna della barella.

Nessuno ha mai visto operatori del 118 e cittadini fuori dalla porta in attesa tra ambulanze e macchine? La cosa diventa ancor più fastidiosa quando piove: se c’è un afflusso considerevole o bisogna stare stretti nella sala d’aspetto oppure accalcati fuori. A volte si sta anche tra gli automezzi che caricano e scaricano le bombole che sono stoccate lì vicino.

Si potrebbe allora trovare una soluzione per rendere più vivibile quell’area? Una soluzione positiva per tutti (e a costo contenuto) potrebbe essere quella di realizzare una pensilina più ampia o una veranda sotto cui far riparare le persone. Altre soluzioni, più radicali, dovrebbero prendere invece in considerazione al possibilità di liberare alcuni spazi o trovarne di altri per le ambulanze in sosta. Ma, partendo dalle cose semplici, basterebbe trovare il modo per rendere le attese più confortevoli. Basterebbe un po’ di buona volontà e la capacità di raccogliere qualche fondo. Ne gioverebbe tutta l’utenza.

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