Delitto Monteiro, interviene anche il Vescovo: “Siamo seduti su una polveriera”

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Il Vescovo di Velletri-Segni ha inviato un messaggio da leggere durante le messe di sabato e domenica in tutte le parrocchie della Diocesi. Apicella: “Siamo quotidianamente seduti sopra una polveriera”

Nel pubblico esame di coscienza che tutta la zona sta facendo dopo la morte di Willy Monteiro, interviene anche il Vescovo della Diocesi di Velletri-Segni, S.E. Vincenzo Apicella. Il vescovo ha scritto a tutte le parrocchie della diocesi, inviando un messaggio da leggere nelle messe che si terranno sabato e domenica. Una lettera che è stata a stralci pubblicata anche su Avvenire e che proponiamo di seguito nella versione integrale.

Nella lettera il vescovo afferma che “siamo quotidianamente seduti sopra una polveriera” e parla di una “realtà inquietante e scomoda, di cui tutti siamo, ciascuno per la sua parte, corresponsabili”. Il vescovo, in difformità rispetto alla legge penale, ritiene inoltre che la mancanza di premeditazione nei fatti che hanno cagionato la morte del ragazzo sia un’aggravante. Il titolo del messaggio è chiaro: “Da leggere durante le Messe di sabato 12 e domenica 13 in tutte le chiese della diocesi”.

Nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre è avvenuto nella nostra diocesi, a Colleferro, l’ennesimo atto di feroce e assurda violenza, cui non possiamo rassegnarci, nonostante la frequenza con cui la cronaca li riporta, anche perché questa volta ci riguarda molto da vicino.

Un ventunenne di Paliano, Willy Monteiro, è stato ucciso a calci e pugni da quattro coetanei, nostri condiocesani, durante una rissa, di cui non conosciamo i motivi e a cui era molto probabilmente estraneo.

Una giovane vita, spezzata così brutalmente sotto i nostri occhi, grida alla nostra coscienza e non possiamo gettarla con indifferenza alle nostre spalle.

Quanto accaduto è un segno che ci interroga e deve aiutarci ad aprire gli occhi su una realtà inquietante e scomoda, di cui tutti siamo, ciascuno per la sua parte, corresponsabili.

Da dove provengono i virus della prepotenza, della violenza, della vigliaccheria, del disprezzo della vita, della stupidità, che generano quelle tragedie e che gettano nella disperazione intere famiglie e comunità?

E nemmeno vale indicare la mancanza di premeditazione, che, casomai, diventa un’aggravante, in quanto individua persone che non sono nemmeno in grado di valutare gli effetti immediati di quanto stanno compiendo.

Dobbiamo chiederci se stiamo facendo tutto il possibile per trovare gli antidoti, anche se non possiamo produrre vaccini sicuri, che possano metterci al riparo da questi fenomeni angoscianti, che sono soltanto l’emergere evidente di un malessere endemico, molto più diffuso di quanto possiamo pensare.

Siamo quotidianamente seduti su una polveriera, che può esplodere per chiunque improvvisamente e di cui non abbiamo consapevolezza. La famiglia, la scuola, la chiesa, le istituzioni, i mezzi di comunicazione, siano tutti chiamati in causa e tutti dobbiamo sentirci partecipi di quella fondamentale e indispensabile opera di civiltà, che si chiama “educazione” e che va rivolta a tutti, anche agli adulti.

Willy riposa tra le braccia amorevoli del Padre nel Cielo, ma noi ci sentiamo Adamo, il nostro padre terreno, quando seppe che Caino aveva ucciso Abele. Il Signore abbia pietà di noi!

Proseguono quindi le prese di posizione postume. Nei giorni scorsi hanno espresso la loro opinione in tanti, e continueranno a farlo altri, segno di un territorio che prende coscienza di quanto è accaduto. Sono intervenuti Sindaci, amministratori pubblici, “attivisti”, Consiglieri regionali, deputati, senatori, il sindaco di Roma, Zingaretti, Salvini e molti altri ancora, del territorio e di tutta Italia. Segno che la morte del ragazzo, per la quale ci sono quattro indagati, ha scosso e colpito profondamente.

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