Colleferro, il Castello e l’altra faccia (complessa) dell’aratura

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L’incredibile vicenda dell’aratura del parco del Castello di Colleferro finirà tra cause civili e penali e sarà la magistratura a decidere. Parla l’agricoltore: “Stavo esercitando un mio diritto”

È notizia di ieri l’aratura del parco del Castello di Colleferro. Una notizia incredibile che ha colpito l’opinione pubblica e che ha portato a prese di posizione nette. Il riassunto, sulla base delle notizie pubblicate da Frosinonetoday.it, è il seguente. Ieri mattina un agricoltore è stato trovato ad arare il parco del Castello di Colleferro, recentemente espropriato dal Comune al fallimento Furlan. Lo stesso agricoltore ha danneggiato gli alberi che erano stati piantati dal Comune e per questo è stato denunciato.

Il Sindaco ha parlato di “violenza” e si è accesa anche una polemica politica. Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore all’Ambiente, Giulio Calamita, in una video intervista (vedila qui) in cui ha commentato l’accaduto e ha chiosato dicendo che “questo è un luogo che appartiene alla collettività, il resto sono tutte questioni che verranno discusse di fronte alle sedi opportune”. Insomma, l’Amministrazione ha ampiamente detto la sua. Se ci si pensa, si tratta di fatti incredibili alla luce di quanto emerso fino a ieri soprattutto perché mancava una motivazione razionale.

I legali dell’agricoltore: “Non un atto vandalico ma l’esercizio di un diritto”

Siamo andati allora ad approfondire quelle “questioni che verranno discusse di fronte alle sedi opportune”. Secondo lo studio legale Pica, che rappresenta l’agricoltore, “non si è trattato di un atto vandalico ma dell’esercizio di un diritto derivante dal possesso del terreno che il nostro cliente, come è noto a tutti, utilizza da oltre quarant’anni”. Insomma, secondo i legali che ieri stavano procedendo a sporgere denuncia, il Comune avrebbe dovuto notificare l’esecuzione del decreto d’esproprio anche all’agricoltore e avrebbe dovuto liquidare anche lui come ha fatto con il proprietario.

L’antefatto: la scrittura privata del 2008, il ricorso del gennaio 2020 e l’esproprio di febbraio

In sostanza, dalle carte emerge l’esistenza di una causa civile iscritta a ruolo a gennaio scorso, presso il Tribunale Civile di Velletri, da parte della famiglia dell’agricoltore nei confronti del Fallimento Furlan. La causa è finalizzata ad ottenere il riconoscimento dell’usucapione sul terreno che a gennaio era ancora della società fallita: la data della citazione era stata fissata per il 27 maggio 2020 ma è stata rinviata d’ufficio al 21 dicembre prossimo.

Tra i fondamenti della richiesta del ricorrente c’è una scrittura privata firmata nel 2008 con l’allora amministratore della Furlan Giuseppe srl nella quale si dava atto che quei terreni erano posseduti ininterrottamente “uti dominus” da oltre trent’anni dall’agricoltore. Il decreto di esproprio eseguito alla fine di febbraio, infine, non sarebbe stato notificato all’agricoltore. Ecco spiegato perché l’aratore ritiene di essere in diritto di continuare a coltivare quella terra.

Una spiegazione che giustifica i fatti?

Ecco quindi la spiegazione razionale di quanto avvenuto ieri e che ha portato la vicenda all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Insomma: un contenzioso e uno scontro che in agricoltura è frequente tra proprietari e possessori, se non fosse che in questo caso il proprietario è il Comune a seguito di un esproprio. Ciò giustifica quanto avvenuto? Lo motiva ed esclude l’intento dell’atto vandalico e/o politico ma dal punto di vista giuridico la giustificazione è cosa diversa e l’ultima parola sarà dei giudici.

Il Comune mantiene le manifestazioni in programma

Intanto il Comune continua ad usare il terreno in forza dell’esecuzione del decreto di esproprio e del verbale di immissione in possesso. Tali atti dovevano essere notificati all’agricoltore? Lo dirà il giudice, intanto l’Ente ha confermato le manifestazioni in programma per luglio su quei terreni. Questa sera alle 21 si terrà lo spettacolo “La strada è lunga, ma er deppiù l’ho fatto” che mette in scena gli aspetti fondamentali della scrittura di Trilussa. Domenica 19 luglio alle ore 21 andrà invece in scena il teatro delle Marionette Accettella.

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