Amazon, verso la vertenza unica in Regione tra Colleferro e Passo Corese

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Gli ex lavoratori di Amazon hanno manifestato ieri a Colleferro. Il sindaco Sanna lavora a una vertenza unica in Regione. La consigliera regionale Eleonora Mattia dà il via libera della commissione lavoro

A Colleferro o Passo Corese la questione Amazon potrebbe essere simile, se non la stessa. Ecco perché delle vicende degli ex lavoratori e delle stabilizzazioni nel colosso americano si discuterà in Regione. La presidente della Commissione Lavoro, Eleonora Mattia, ha dato via libera all’apertura di un tavolo regionale sulle problematiche lavorative nell’azienda. Lo ha fatto dopo che il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna ha incontrato in teleconferenza i sindaci degli altri comuni italiani che ospitano stabilimenti Amazon.

“Sono al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici ex somministrati Amazon – ha detto ieri la Mattia – che oggi hanno manifestato davanti allo stabilimento di Colleferro. Il tema sollevato, quello della stabilità del lavoro, è serio e non riguarda solo la città di Colleferro, ma tutta la Regione. Anche per questo dopo lo sciopero del 22 marzo, il primo in Italia, ho presentato una mozione per istituire un tavolo di confronto permanente tra Regione, sindacati, Amazon e Comuni in cui sono ubicati gli stabilimenti per monitorare le varie realtà e per costruire un dialogo tra le parti che si inserisca nel sistema di relazioni industriali che caratterizza il sistema italiano. Come sempre mi metto a disposizione per portare la vicenda all’attenzione della Commissione lavoro in Consiglio Regionale”

Ma non è solo questione di stabilizzazioni. Quando ieri gli ex lavoratori hanno manifestato a Colleferro e hanno incontrato il sindaco Sanna, hanno puntato i riflettori anche su un altro tema spinoso che è alla base del comportamento di Amazon. Vale a dire la normativa che permette di assumere con contratto interinale lavoratori svantaggiati senza limiti rispetto al personale stabile. Ciò permette all’azienda di fare lavorare persone da tempo al di fuori del mondo del lavoro ma, allo stesso tempo, instaurando un ricambio intenso di lavoratori, giustificandolo con la stagionalità degli ordinativi.

Ecco perché quando ieri sono andati in piazza, alcuni ex dipenti hanno esposto striscioni contro il Decreto Dignità (“Decreto Dignità ma non per i lavoratori”) che non ha modificato questo aspetto della normativa.

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