La posta arriva in ritardo? È la riforma del recapito “a giorni alterni”

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Il “nuovo modello” di lavoro delle Poste Italiane lascia a desiderare gli utenti

Da qualche tempo le bollette e altre lettere arrivano in ritardo. Spesso scadute e il destinatario si trova a dover pagare la mora. Quando addirittura non gli capita di dover pagare le spese delle raccomandate che gli sono state inviate perché non aveva pagato qualcosa nei tempi. Un disservizio intollerabile a cui però pare che ci dovremo abituare.

Anche dalle nostre parti, infatti, è entrata in vigore la “riforma del recapito”. Si tratta di una riorganizzazione del recapito postale attuata da Poste Italiane su autorizzazione dell’Agicom e del Ministero dell’Economia. In sostanza le Poste hanno sostenuto che siccome in Italia si inviano meno lettere che all’estero, è giustificata una consegna della posta a giorni alterni su base bisettimanale. Almeno questo è quel che si scrive nella delibera dell’Agicom del 2015 a pagina 9 punto 17.

Il personale è stato ridotto e la posta deve partire da Velletri

Così dal 16 luglio anche nel territorio di Artena, Valmontone, Segni, Montelanico, Gorga, Carpineto Romano e Labico si procede alla consegna della posta ordinaria secondo lo schema lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì. Tutto ciò andrebbe anche bene se la nuova organizzazione non fosse stata accompagnata da altre due misure. La prima prevede che la posta della zona arrivi nel centro di smistamento di Velletri (in realtà si chiamerebbe Centro Primario di Distribuzione). Da lì i postini devono organizzare il lavoro e partire alla volta di Artena, Valmontone, Carpineto Romano e Labico.

Il centro di smistamento di Colleferro ha a sua volta subito un ridimensionamento e con 4 postini deve servire anche Segni. Ma non è l’unico. Oltre alle aree sono stati ridimensionati anche i numeri dei postini. Pare infatti che il personale addetto alla posta ordinaria sia stato dimezzato. A parte i quattro postini di Colleferro, tutti gli altri sono stati trasferiti a Velletri e divisi tra posta ordinaria e posta business. Accanto a questa linea di consegna “ordinaria” sarebbe stata creata una linea business dedicata a pacchi e raccomandate. Ecco perché la consegna della posta è in sofferenza e le bollette arrivano in ritardo. Il senso della riforma pare allora leggersi tra le righe: se si vuole un servizio efficiente bisogna pagare. E come al solito a pagare saremo sempre noi.



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