Biometano, qualcuno sta rimanendo “a guardare”

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

L’Arpa Lazio e il Comune di Artena sono tornati a opporsi all’impianto. Altri rimangono “in attesa di ulteriori notizie”

biometano colubro artena

Sulla vicenda del Biometano del Colubro ci sarebbe da chiedersi: “Da che parte sta la Città Metropolitana di Roma?”. L’ente a guida Pd ha partecipato all’ultima conferenza dei servizi sulla biometano del Colubro. Ma mentre l’Arpa Lazio e il Comune di Artena sono tornati ad opporsi, l’ex Provincia è rimasta a guardare. Azioni della Città Metropolitana nel verbale sono citate praticamente una sola volta. E cioè quando si legge:

La Città metropolitana di Roma Capitale prende atto delle intenzioni della ditta di voler trovare un accordo con Acea per la costruzione di collettore di scarico dei reflui indipendente dal canale artificiale, resta in attesa di ulteriori notizie.

Eppure l’ente, con il proprio consiglio metropolitano, si era impegnato ad opporsi al progetto. La mozione fu presentata da Fratelli d’Italia nel 2017 e fu approvata all’unanimità dei presenti. La delibera impegnava:

la Sindaca della Città Metropolitana di Roma Capitale Avv. Virginia Raggi a farsi promotore di tutte le iniziative ed a porre in essere tutti gli atti finalizzati ad impegnare la Regione Lazio ed il suo Presidente a porre in essere tutte le misure idonee per garantire la salute dei cittadini residenti sul territorio provinciale di Roma ed in particolare nel settore sud, abbandonando del tutto la politica degli impianti di biogas e preferendo ad esempio le più piccole e meno impattanti compostiere di comunità e l’incentivazione della raccolta differenziata porta a porta in tutti i comuni della Provincia di Roma

Mozione 59/17: leggila qui

A cinque anni di distanza, Virginia Raggi non è più sindaca di Roma. A presiedere la Città Metropolitana c’è Gualtieri, che vuole fare un termovalorizzatore su un fazzoletto di terra al confine con i Castelli Romani. E poi c’è il Partito Democratico, unica forza politica locale e regionale che ha accesso alle leve del potere in Regione.

Nell’ex Provincia ci sono anche consiglieri metropolitani che si sono battuti strenuamente contro certi impianti nei loro territori. Ma la Biometano del Colubro non sembra toccare le loro corde, come se fosse una soluzione che metta al riparo da problemi analoghi altri territori, dove invece i residenti farebbero, fisicamente, le barricate. E infatti l’ente metropolitano non pare nemmeno avvicinarsi al “no” formale del Comune di Artena.

A dire “no” in conferenza dei servizi sono rimasti in pochi, perché i comitati sono esclusi dalla procedura. Il comune di Artena è tornato ad esprimere la propria posizione contraria. L’Arpa Lazio ha dato un nuovo parere negativo, stavolta sulle modalità di controllo delle acque da immettere in fogna. Ciò comporterà la necessità di realizzare una conduttura apposita per i reflui della centrale. In proposito, la società dovrà relazionarsi con l’Acea Ato 2 per inserire nel canale una condotta chiusa dedicata esclusivamente alla società.

Pure gli eredi Borghese si sono opposti al progetto, contestando che una particella catastale di loro proprietà ne sarebbe interessata. Ma dalla società e dal Comune è stato smentito che l’impianto si svilupperà su quel terreno. Novità si avranno nella prossima conferenza dei servizi, che sarà convocata dalla Regione. Intanto si sa già che, dopo l’eventuale Autorizzazione Integrata Ambientale, anche la Città Metropolitana dovrà rilasciare un’autorizzazione.

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato

Non perderti nemmeno una notizia Seguici su Google News

WhatsApp Contatta La Tribuna