Biometano di Artena: Regione verso l’ok. Parola alla Città Metropolitana

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Sulla Biometano di Artena il parere positivo del comune, poi ritirato, è stato preso in considerazione dalla Regione

biometano colubro artena

La Biometano di Artena sta per fare un altro passo avanti. In Regione si è conclusa la conferenza dei servizi per la Valutazione d’Impatto Ambientale e per l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Dopo un lungo processo di adeguamento del progetto alle prescrizioni dell’Arpa Lazio, e dopo l’ok con prescrizioni della Città Metropolitana (nonostante il parere contrario del Consiglio metropolitano), la Regione si sta preparando a formare la determinazione di autorizzazione. Ma non sarà l’ultima. Dopo l’atto regionale la parola passerà alla Città Metropolitana di Roma, competente per il rilascio dell’autorizzazione unica.

Nelle diverse conferenze dei servizi non tutti gli enti hanno partecipato. Dopo l’esclusione della valutazione d’impatto sanitario, la Asl Roma 5 non ha più preso parte alle riunioni. Assente anche la Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio e alcune Direzioni regionali. Ma la legge prevede che gli assenti siano considerati favorevoli.

Il ruolo del parere (revocato) del Comune di Artena

Nella “summa” conclusiva della conferenza dei servizi, ha avuto un ruolo anche il parare favorevole, poi revocato, rilasciato nel 2020 dal Comune di Artena. Un parere molto contestato all’epoca, che in Regione sembra essere stato interpretato come unico parere tecnico comunale tra i vari pareri negativi di natura politica. Ecco come la Regione l’ha valutato:

Da notare che risulta anomalo l’inciso sulla destinazione urbanistica. Senza contare che l’area non pare antropizzata né destinata a strutture produttive come detto nel parere, salvo delle strutture la cui regolarità è dubbia. La Regione sostiene che la nota revocata del comune riferiva che l’aspetto urbanistico era risolto.

Ma da un certificato di destinazione urbanistica rilasciato nel 2016 dal Comune di Artena – e trasmesso alla Regione nella prima conferenza dei servizi – l’area risulta agricola, per la precisione: “E3, Agro Ricadente al di Fuori delle Influenze Immediate dei Centri Abitati”.

Il certificato citato dalla determinazione regionale del 2017

Va aggiunto che la natura agricola della destinazione urbanistica era stata ribadita nel 2021, quando la società aveva chiesto l’autorizzazione di un pozzo ad uso industriale. Nel marzo di quell’anno il tecnico comunale aveva messo di nuovo nero su bianco, in una pec alla Città Metropolitana di Roma, che l’area era agricola. Inoltre lo stesso ufficio tecnico comunale a febbraio scorso ha ribadito le criticità sollevate in passato.

È da dire che non è certo che la destinazione urbanistica sia un vero ostacolo alla realizzazioni di questi impianti. Essi sono in linea con il piano regionale dei rifiuti. Tuttavia era una delle poche cose che la politica che governa Artena, assolutamente restia ad ulteriori iniziative contrarie, aveva obiettato sul progetto. Così mentre ad Artena e a Lariano, dove pure l’opposizione fece fuoco e fiamme, non si parla più del tema, la Biometano del Colubro continua a fare passi avanti.

La Biometano allo stato degli atti si farà

A questo punto la Regione attende ulteriori documenti per rilasciare la Via e l’AIA. Poi tutto passerà alla Città Metropolitana di Roma. Poi il Comune di Artena dovrà incontrare la ditta per concordare i necessari ampliamenti della strada di accesso all’impianto. Allo stato delle carte sembra proprio che la Biometano del Colubro si farà.

Non è ancora chiaro come e in che tempi, perché le procedure possono essere più o meno lunghe e vanno rispettate le prescrizioni. Però alla fine, salvo eventi eccezionali, l’impianto verrà realizzato in mezzo alle campagne tra Artena, Cori e Lariano. E tratterà 173 tonnellate al giorno (57.500 t/a) di frazione organica dei rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata (FORSU) con circa il 25% di sostanza secca.

Negli ultimi documenti disponibili si legge che “la produzione di biometano verrà consegnata agli utilizzatori finali (autotrazione) utilizzando la rete di trasporto di Snam Rete Gas (di 1° specie)”. Inoltre “Green Park produrrà un biometano che: da un punto di vista delle specifiche di qualità sia conforme a quanto previsto al capitolo 11 del codice di rete di SNAM Rete Gas; dal punto di vista dell’odorizzabilità, conformemente alla UNI 7133, abbia lo stesso comportamento dal gas naturale rispetto al dosaggio dell’odorizzante”.

Si legge inoltre che la società ha posto “una grossa attenzione nel garantire una stabilità nel processo di digestione anaerobica per ottenere una totale sicurezza nel processo e un digestato ben digerito e privo di odori”. Lo si vedrà sul campo.

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