Artena, i lavori in via Cavour scaldano gli animi ma…

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I lavori in corso nel centro storico di Artena stanno sollevando critiche: alcune fondate, altre meno. Intanto l’orrendo cemento se ne va per sempre

Via Cavour prima dell’intervento

I lavori pubblici in corso su via Cavour stanno sollevando apprezzamenti e critiche. Negli ultimi due giorni l’intervento che sta eliminando il cemento dal centro storico è stato bersagliato da osservazioni e giudizi sia positivi, sia negativi. Tra chi è contento ci sono coloro che gradiscono l’eliminazione del cemento, la riduzione della pendenza della strada e l’abbassamento dei gradini: fatti rilevanti per una zona che oltre al cemento aveva addirittura i sampietrini neri.

Tra le cose buone, la ditta sta rivedendo la pendenza della strada, aggiungendo gradini e quindi anche nuovi cigli. Non va dimenticato che (come si vede nella foto sopra), prima dei lavori, diversi gradoni in cemento erano del tutto sprovvisti di cigli, che quindi andavano reperiti e non potevano essere “invecchiati”. È inoltre bene notare che non si sta usando cemento tra i sampietrini e questo è un fatto positivo.

Le osservazioni più rilevanti

Chi è negativo lo è soprattutto per una serie di questioni estetiche, di rispetto storico-culturale e progettuali. Vediamo quali sono le questioni più rilevanti. Una su tutte colpisce l’occhio degli osservatori: l’utilizzo di nuovi cigli che non sarebbero in linea con quelli del centro storico. Quei cigli che si stanno mettendo, secondo quanto dicono dal Comune, sono di travertino proveniente dalla zona di Guidonia e Tivoli. Anche il travertino è una roccia calcarea però nel centro storico di Artena si trova soprattutto nelle finiture, come nell’Arco Borghese, e non sulle strade, dove in generale dominano i “selci” artenesi.

Un’altra critica costruttiva riguarda le opere che non si fanno. Non sembra che l’intervento abbia previsto la predisposizione dei “sotto-servizi”. Ciò significa che non vengono predisposti gli alloggi per i cavi del telefono, per la corrente e per la fibra. E questo è un problema progettuale che doveva essere valutato prima di appaltare i lavori.

Ciò significa che non si mettono le basi per togliere i cavi “volanti” tra una casa e l’altra e che internet dovrà continuare a correre sui vecchi cavi del telefono, che riducono fortemente le prestazioni e abbruttiscono il centro storico. Forse da questo punto di vista è un’occasione persa anche rispetto a quanto avevano segnalato da I Borghi più Belli d’Italia. Speriamo che per i prossimi interventi si prenda in considerazione questo aspetto fondamentale. Dal punto di vista estetico altre questioni vanno lasciate sospese: chi teme una giustapposizione degli stili si riserva di trarre il giudizio al termine dei lavori.

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