Valmontone, la sfida de “Il lavoro buono”: coltivare grani antichi sui terreni dell’Agraria

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Il progetto promosso da Unicoop, Diocesi di Velletri-Segni e Università Agraria sarà presentato oggi pomeriggio a Valmontone. L’aspirazione è creare una filiera agricola che vada dal grano alla pasta

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Coltivare grani antichi (tipo il Senatore Cappelli) col metodo biodinamico su 13 ettari di terreni dell’Agraria di Valmontone e trasformarli in pasta così da creare occupazione e reddito. Questa è la sfida che Unicoop, Diocesi di Velletri e Università Agraria si sono posti con un progetto denominato “Filiera e Occupazione”, affidato a un “Coordinamento territoriale”. Un progetto ambizioso che cercherà di riuscire su dei terreni, al confine con Labico, su cui gli agricoltori di Valmontone hanno più volte tentato. E su cui sono riusciti a coltivare soltanto triticale, fieno e, con difficoltà, girasoli.

Nel concreto, il Coordinamento punta a creare e a sviluppare cooperative che portino avanti le attività agricole sui terreni assegnati dall’Università Agraria. L’intenzione è di favorire lo sviluppo di un’ agricoltura sociale a forte vocazione ambientalista, rivolta soprattutto ai giovani, promuovendo la collaborazione con le attività agricole esistenti sul territorio. A questi giovani, Unicoop farà la formazione e darà un contributo per la costituzione delle cooperative, dopo che avranno elaborato il business plan.

Dietro la promozione di tutto ciò c’è la Pastorale sociale del Lazio, e a cui hanno aderito il Comitato di promozione Etica, nella persona del Presidente Prof. Romeo Ciminello, l’associazione Prospettive Future, la Comunità Ecclesiale di Labico, la Pastorale Sociale e del progetto Policoro della diocesi di Velletri – Segni, con piena adesione del Vescovo Mons. Vincenzo Apicella. Inserita nel progetto c’è anche Slow Food. Il tutto verrà presentato oggi pomeriggio alle 17 presso la Sala dell’Aria di Palazzo Doria Pamphilj.

Ciminello: “Un progetto che incide sul territorio in maniera concreta”

Grazie alla collaborazione di Unicoop e l’Università Agraria – afferma il Prof. Romeo Ciminello del Comitato di promozione Etica – si sta portando avanti l’iniziativa di best practice rivolta alla creazione di uno sviluppo del territorio su tre importanti linee strategiche: 1) la messa a frutto e rivitalizzazione dei terreni individuati e detenuti dall’Ente agrario per uno sviluppo produttivo dei territori a livello locale; 2) la creazione di un sistema comune di recupero del tessuto di fiducia e valorizzazione del processo produttivo delle imprese del territorio, attraverso la certificazione etica, quale eccellenza tecnica d’impresa nei comportamenti aziendali, basata su 4 punti fondamentali: competenza, etica, trasparenza e censura sociale; 3) creazione di nuove imprese a carattere cooperativo che possano sviluppare nuova attività economico imprenditoriali”

“Questo significa – prosegue il Prof. Ciminello – che attraverso la rete si vuole incidere sul territorio in maniera concreta creando opportunità lavorative e nel contempo intervenire affinché il territorio possa essere non sfruttato ma utilizzato in termini di ecosostenibilità, in cui ciascuno si senta coinvolto e si senta parte di questa realtà in cammino.”

L’iniziativa che verrà proposta come modello replicabile anche in altre regioni, è stata oggetto di un bando di selezione pubblicato sui siti del Comitato di promozione etica www.certificazionetica.org, sul sito della 4metx srl www.4metx.it, sul sito dell’Università Agraria di Valmontone www.uniagrariavalmontone.it inviato anche al delegato MLAC Regione Lazio e al Direttore della PSL Lazio.

Pizzuti: “Siamo aperti a tutti i progetti che portino lavoro e occupazione”

“L’Ente agrario di Valmontone – ha dichiarato il presidente Roberto Pizzuti – è aperto a tutti i progetti che mettono al centro la dignità dell’uomo e quindi facilita l’accesso al lavoro e all’occupazione. Il felice incontro tra l’Ente agrario e il coordinamento territoriale, promotore del progetto – prosegue il Presidente Pizzuti – ha consentito di implementare e contribuire alla realizzazione del programma di scambio e interazione tra l’Ente agrario da me rappresentato e chi contribuisce alla valorizzazione del bene comune. Un ringraziamento va a tutti i membri della Giunta di questo Ente, dal Vice presidente De Stefano, all’Assessore Colucci, all’Assessore Polce che si è impegnato nell’identificare i terreni per le coltivazioni in oggetto, e all’Assessore Rocca che è stato di fondamentale importanza per il progetto”.

De Stefano: “Per l’Agraria è un cambio di passo”

La costruzione della rete di partecipazione e collaborazione tra istituzioni e realtà territoriali rappresenta oggi un elemento importante, in grado di garantire ai coltivatori la fruizione di un programma economico rivolto all’incremento della realtà imprenditoriale dice il Vice Presidente Walter De Stefano – Per l’Ente agrario è un cambio di passo, la missione che mettiamo noi è quella di garantire un incremento economico attivo delle aziende agricole grazie all’aiuto e al supporto, di figure altamente qualificate, offerte dal coordinamento territoriale. L’Ente sarà la spalla politica fondamentale insieme all’attivismo civico rappresentato dal Coordinamento e soprattutto dalle realtà concrete dell’imprenditoria”.

Rocca: “Così offriamo appoggio concreto al progetto”

“Il contributo che l’Ente agrario – ha affermato l’assessore dell’Agraria Giorgio Rocca – offre è l’appoggio concreto e operativo attraverso le conoscenze territoriali che sono utili ai fini del comparto agricolo. Con il Coordinamento collaboreremo alla realizzazione del progetto mettendo già a disposizione terreni per dare opportunità occupazionali a tanti giovani del territorio e incrementare nuove attività agricole che gli stessi vorranno costituire. Inoltre l’Università Agraria metterà a disposizione una sede logistica per lo svolgimento di corsi di formazione sia per le nuove realtà imprenditoriali che si formeranno, sia per le aziende esistenti che vorranno partecipare al progetto”.

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