Inaugurato Museikè, un luogo di strumenti musicali ed identità riscoperte

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Uno spazio dedicato al patrimonio musicale tradizionale

Domenica scorsa presso il Granaio Borghese di Artena è stato inaugurato il centro culturale “Museikè”. Uno spazio dedicato al patrimonio musicale tradizionale, con particolare riferimento alla civiltà agro-silvo-pastorale della campagna romana. Valori, miti e simboli tramandati da canti e tradizioni popolari.

Taglio del nastro Museiké

Il museo è dedicato alla memoria del musico artenese Pasquale Talone e dello studioso Raffaele Marchetti promotore di tante iniziative per la tutela e la diffusione del canto popolare.

“Museiké è un percorso onirico – ha dichiarato la Presidente dell’Associazione ‘Borgo Dell’Arte’, Rachele Grazioli – non vuole diventare statico e banale. È un luogo nato per riconoscere e riappropriarsi del proprio spazio, delle tradizioni che fanno parte di noi e non dobbiamo perdere.”

Non solo uno spazio dedicato agli strumenti musicali, il museo contiene 150 pezzi tra strumenti e documenti originali, ma anche una casa aperta nella quale promuovere i suoni e l’oralità della civiltà pastorale.

“È un regalo per tutta Artena e per gli artenesi – ha dichiarato Lara Caschera, Assessore alla Cultura – il nostro merito, come Amministrazione, è stato solo quello di intercettare un’iniziativa così importante. Il valore vero lo mettono le persone che si impegnano ogni giorno per arricchire il nostro territorio.”

“Questo giorno è solo l’inizio – ha aggiunto l’Assessore al Polo Museale e alla Biblioteca, Alessandra Bucci – di un percorso che passa per il coinvolgimento dei ragazzi, delle scuole e di tutte le realtà presenti sul territorio.”


Il valore aggiunto al museo? I legami emotivi con la realtà territoriale

Il museo è frutto di 40 anni di ricerca da parte di studiosi provenienti da varie parti d’Italia. Molti degli strumenti e dei documenti raccolti provengono da persone che non ci sono più ma hanno lasciato tracce importanti. La famiglia Talone, la famiglia Marchetti, Ettore De Carolis.

“Un luogo in cui confluiscono percorsi prima di tutto emotivi – ha aggiunto Raffaele Palone, tra gli ideatori del progetto – che significano qualcosa di profondo non solo per me, o per voi, ma per tutti.”

Parlando di legami con il territorio, è stato d’obbligo l’intervento di Erminio Latini, ex Sindaco di Artena e tra i primi a proporre la valorizzazione di canti popolari e musiche tradizionali.

“L’idea è partita nel 1992 – ha dichiarato- quando in pochi credevano in quello che stavamo facendo. Durante le prime manifestazioni musicali erano davvero in pochi a partecipare. Eppure grazie alla costanza e all’aiuto di persone come la Professoressa Giovanna Marini, siamo riusciti a trasformare un’idea in realtà, a pensare ad una stagione più bella per musica popolare. Un esempio è il canto in 8a rima improvvisato.”


La comunità si riappropria di qualcosa che riconosce come suo: il patrimonio

“È questa la differenza tra le iniziative culturali locali e le grandi realtà cittadine. Questo museo nasce da affetti, tenerezze, legami tra i volontari e la realtà da cui provengono – ha dichiarato il professore Maurizio Agamennone, docente di etnomusicologia presso l’Università di Firenze – la chiamiamo patrimonializzazione. La comunità si riappropria di qualcosa che riconosce come proprio, qualcosa in cui si rivede e che può essere più o meno lontano. Lo recupera e ne fa uno strumento per la propria identità: questi oggetti non sono morti, hanno una vita perché recuperano ricordi.”

Proprio perché Museiké è pensato per essere un luogo di incontro, socializzazione, ricostruzione sociale, non è mancata la dimostrazione di questo lavoro. Con l’arrivo di Giovanna Marini, musicista, cantautrice, compositrice e ricercatrice etnomusicale, attualmente docente presso l’Università di Paris Saint Denis, le donne dell’Associazione Borgo dell’Arte, intonano il canto “Sento il fischio del Vapore”, qui il videoLa canzone fu recuperata ed eseguita insieme a Francesco De Gregori dalla stessa Giovanna Marini nel 2002.

Giovanna Marini: uniamo le periferie nella Cultura

Canto delle donne “Sento il fischio del Vapore”

“Oggi mi viene in mente Raffaele Marchetti e la passione che lo ha animato in ogni momento della sua vita. – Ha dichiarato la Professoressa Marini– Assistiamo allo sbrindellamento della comunicazione, al sovraccarico di cose che nasconde il niente assoluto, lontano anni da luce da quella passione. Penso che l’ornamento bello e semplice della voce delle donne di paese sia invece qualcosa. Qualcosa di bello, qualcosa di nostro, qualcosa di culturalmente interessante: che poi culturalmente significa vitalmente. Significa che è qualcosa che ci riguarda, che ci fa pensare, ci fa esprimere. Sono tutte cose molto difficili da fare oggi. Nelle periferie però accadono esperienze come questa: e allora uniamo le periferie nella cultura, ripartiamo da qui.”

 

Sindaco Angelini: non c’è modo migliore per inaugurare il 2018

Riproduzione di un’osteria

A conclusione della mattinata, prima del taglio del nastro, l’intervento del Sindaco Felicetto Angelini. “Artena quest’anno è stata riconosciuta città della cultura dalla Regione Lazio – ha dichiarato- e non c’è modo migliore per iniziare il 2018 di questa inaugurazione. Il polo museale e bibliotecario, il museo del rugby e Museiké sono iniziative che vanno nella stessa direzione: rendere il paese culturalmente vitale.”

“È il tema del museo di comunità.”  Ha aggiunto Vincenzo Santoro, Responsabile cultura e turismo dell’ANCI. “Non un luogo in cui esporre oggetti ma uno spazio vitale, in grado di coinvolgere e appassionare.”

 

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