Valmontone, dopo anni torna il bando per le case popolari (con annessa gaffe)

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Da anni (anche) a Valmontone le graduatorie per le case popolari sono ferme. Ora l’Amministrazione pubblica il bando generale e afferma in una nota che “la graduatoria resterà in vigore fino ad esaurimento delle abitazioni disponibili” ma non è così

A Valmontone finisce il periodo omissivo sulla formazione delle graduatorie degli alloggi popolari. L’ente ha infatti pubblicato il bando generale previsto dalla normativa, che sarà permanente e porterà all’aggiornamento semestrale delle graduatorie per le case popolari e, se non altro, porterà ad individuare le effettive esigenze abitative della popolazione. Ma partiamo prima dai fatti per passare poi alle dichiarazioni.

Il bando pubblicato dal Comune di Valmontone

Il bando pubblicato si può scaricare cliccando qui e riguarda l’assegnazione in locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica destinati all’assistenza abitativa. Come previsto dalla legge regionale, il bando riporta tutti criteri di assegnazione e una modulistica con cui presentare domanda. Per la formazione della prima graduatoria, le domande dovranno essere presentate entro il 24 settembre prossimo. Successivamente potranno essere presentate in qualsiasi momento e le graduatorie dovranno essere aggiornate e pubblicate ogni sei mesi. La strada è quella giusta, su cui dovrebbero iniziare a camminare diversi altri Comuni.

La gaffe sulla durata della graduatoria

Se il bando è chiaro, e rispetta la normativa regionale, le dichiarazioni lo sono meno. “Dopo anni di attesa – si legge in una nota del Comune -, in vista dell’imminente conclusione dei lavori di realizzazione degli alloggi del Villaggio Rinascita, il Comune di Valmontone ha indetto il Bando per la formazione di una graduatoria finalizzata all’assegnazione in locazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp), disponibili sul territorio comunale. (…) Al termine, il Comune di Valmontone provvederà a redigere la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi – si legge nella nota -, con pubblicazione immediata, che resterà in vigore, a scivolamento, fino all’esaurimento delle abitazioni disponibili.

“E’ un momento storico per Valmontone – commenta il sindaco Alberto Latini – non solo perchè, come da impegni assunti all’inizio di questo percorso, Libera Valmontone è riuscita portare a compimento la realizzazione dei nuovi alloggi del Villaggio della Rinascita, sanando una ferita profonda che ci portavamo avanti da troppi anni, ma anche perché andiamo a pubblicare un bando che torna ad assegnare alloggi popolari a chi ne ha bisogno in modo trasparente, nel rispetto dei criteri di priorità stabiliti in Giunta. Ringrazio Ater Provincia di Roma, Regione Lazio e Ministero delle infrastrutture per esserci stati vicini in questo percorso, la mia Giunta e l’Amministrazione tutta per il grande lavoro di squadra portato avanti per centrare un obiettivo prioritario per tutti noi”.

Cosa c’è che non va nella nota

Nella nota l’Amministrazione sembra quindi dire di non aver ben capito il senso del bando permanente. Come è noto a chi conosce il settore, le graduatorie ERP vanno fatte e aggiornate anche se non ci sono alloggi disponibili e vanno di norma aggiornate (e il bando lo dice) a giugno e a dicembre di ogni anno. Addirittura il regolamento regionale prescrive che gli uffici comunali accertino la permanenza dei requisiti per l’accesso all’alloggio anche nel momento in cui lo assegnano, prima di consegnarlo o farlo consegnare all’ente gestore (Ater). Ciò per evitare che una persona possa ottenere comunque l’alloggio avendo intanto perso i requisiti che ne avevano determinato l’assegnazione.

D’altra parte il senso della normativa regionale è chiaro: nel momento in cui si dovesse liberare un alloggio popolare (che, ricordiamolo, non è di proprietà privata) deve esserci già pronta una graduatoria che dica a chi spetta subentrare. Ciò per rendere fluida l’assegnazione degli alloggi ed avere il polso della situazione, anche perché il Comune potrebbe riservare una parte di quelle case a chi si trova in “emergenza abitativa”.

È un lavoro inulte fare una graduatoria se non ci sono alloggi? No, perché è l’unico strumento per conoscere l’effettiva esigenza abitativa della popolazione e sulla base di essa si può programmarne il soddisfacimento. Non si comprende quindi la dichiarazione secondo cui la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi “resterà in vigore, a scivolamento, fino all’esaurimento delle abitazioni disponibili”. La graduatoria rimarrà infatti valida finché non ne sarà fatta un’altra, indipendentemente dalla disponibilità degli alloggi.

Lo strumento della mobilità

Diciamo di più: le graduatorie devono rimanere ed essere aggiornate anche perché il Comune dovrebbe applicare l’istituto della decadenza a chi non ha più diritto di avere quella casa popolare e che non avrà beneficiato della sanatoria. Inoltre, qualora una famiglia numerosa riceva l’alloggio e, dopo del tempo, si ritrovi a non essere più numerosa, il Comune e l’ente gestore dovrebbero servirsi della “mobilità”, spostando quindi l’occupante in un alloggio più piccolo. Di fatto tutto ciò purtroppo non avviene. Come sembra non sia adeguatamente fatto, da parte dell’ente gestore (Comune o Ater a seconda dei casi) il censimento degli occupanti che, a norma dell’art. 14 del regolamento regionale 2/2000, deve tenersi ogni due anni (il prossimo è in autunno).

Perché è importante presentare domanda subito

Comunque si dica, il primo termine per presentare domanda è il 24 settembre prossimo. Le domande che saranno presentate entro quella data entreranno nella prima graduatoria che, secondo il bando, “sarà pubblicata entro il secondo semestre 2020”. Le domande che arriveranno dopo il 24 settembre verranno mensilmente trasmesse alla commissione esaminatrice ed entreranno a far parte della graduatoria successiva. È quindi evidente che presentare subito la domanda è importante per la prima assegnazione degli alloggi che sono o saranno disponibili. Tra i requisiti per accedere al beneficio c’è la residenza o l’attività lavorativa esclusiva o principale a Valmontone: entrambi devono essere posseduti da almeno 5 anni.

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