L’acqua manca nel Lazio, ma Valmontone sciala

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L’impianto d’irrigazione della rotatoria del casello di Valmontone allaga anche la strada mentre nel Lazio si prospetta il razionamento

C’è una parte del Lazio che andrà verso i razionamenti dell’acqua e un’altra parte che è ancora di manica larga. Chi stasera è passato intorno alla rotatoria del casello autostradale di Valmontone se n’è accorto. L’impianto di irrigazione era così generoso da innaffiare anche l’asfalto, creando un rigagnolo che correva verso il casello.

Insomma, mentre a Roma per alcuni quartieri si prospetta il razionamento, a Valmontone non ci sono di questi problemi. Almeno sembra. Eppure a guardare gli atti del sindaco di Valmontone non pare così. Proprio il 17 giugno scorso, su indicazione dell’Acea Ato 2, il Primo Cittadino Alberto Latini ha firmato un’ordinanza che vieta lo spreco dell’acqua da parte dei privati, limitandolo ai soli usi potabili e igienico sanitari.

L’ordinanza è la solita. Quella che si firma ogni anno in questo periodo e che vieta di irrigare orti e giardini con l’acqua dell’acquedotto comunale. Dai divieti sono però esclusi i giardini pubblici, i parchi ad uso pubblico e le aree cimiteriali.

Dunque per la rotatoria non c’è problema, almeno sembra. L’acqua si può usare. Eppure pare un controsenso, perché, come spiega Repubblica in un articolo, oltre che per gli usi potabili, l’emergenza idrica c’è soprattutto per quelli non potabili, collegati all’agricoltura.

Zingaretti: “Bisogna fare i conti con l’emergenza climatica che vuol dire risparmiare acqua”

“Ovviamente dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica – ha infatti dichiarato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – e che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività, a cominciare dai consumi familiari e anche, però, alla ricerca di forme di approvvigionamento e di presenza per stare vicino alle amministrazioni comunali”.

“Quindi, per ora lo stato di calamità naturale è il primo step – ha proseguito il presidente della Regione –, ma monitorando la situazione con prefetture, Acea e gli altri attori interessati valuteremo eventuali altri passi. Per ora attenzione: è bene fare i conti per l’emergenza climatica che vuol dire in questo caso risparmiare acqua”.

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