Il canile comunale a “Zampe Valmontonesi”. La Giunta tenta la (buona) strada dell’associazionismo

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La Giunta Latini ci ripensa sull’affidamento a ditte specializzate e dà mandato agli uffici di avvalersi dell’associazione valmontonese per un anno in via sperimentale

Il canile rifugio comunale “Ruffini” sarà gestito per un anno, in via sperimentale, dall’Associazione Zampe Valmontonesi. La Giunta comunale ha accolto la proposta di collaborazione avanzata dall’associazione a gennaio e ha dato mandato agli uffici di avvalersi della realtà di volontariato per la gestione del canile comunale ancora da aprire.

Agli uffici il compito di regolamentare il servizio gestito da AZV (a cui spetterà soltanto il rimborso delle spese documentate) e di affidare il servizio di direzione sanitaria del canile. Di particolare rilievo sarà il ruolo di AZV a cui l’Amministrazione ha dato l’indirizzo di favorire l’adozione e gli affidamenti dei cani. L’obiettivo generale è quello di ridurre le spese per la gestione dei randagi che, ad oggi, sono arrivate a 136 mila euro l’anno.

Le diverse strade tentate per aprire il canile ancora chiuso

Questa è la terza strada che l’Amministrazione Latini tenta per aprire finalmente il canile comunale. La struttura è stata iniziata svariati anni fa ma è stata ultimata soltanto nel 2018 dalla Giunta Latini. Il Sindaco Alberto Latini e l’assessore Bernabei la inaugurarono il 1° giugno 2018, pochi giorni prima delle elezioni. “Portiamo a termine un’opera iniziata nel 2006 – aveva dichiarato il Sindaco Latini in quell’occasione – e per la quale abbiamo investito circa 100 mila euro di contributi della Regione ed altri 60 mila euro di fondi comunali. Realizziamo così un altro punto del programma di Libera Valmontone, che comporterà per il Comune un risparmio e una gestione migliore“.

Tuttavia da quel giorno la struttura che dal 2017 era stata affidata dall’ASSC non è stata mai aperta. In compenso gli uffici comunali hanno continuato a fare diversi atti necessari all’attivazione del rifugio: a luglio 2018 l’affidamento dell’incarico per l’accatastamento dell’immobile; ad agosto l’approvazione della contabilità e del certificato di regolare esecuzione dell’opera; a settembre l’affidamento del servizio di ritiro, smaltimento e trasporto delle carcasse canine; a ottobre l’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi soldi del canile; ancora a ottobre sono state impegnate le somme per acquistare i materiali occorrenti al canile.

A ottobre 2018 il Comune ha deciso di revocare l’affidamento all’ASSC premettendo che “è trascorso un considerevole lasso di temporale e che l’Azienda non ha ancora provveduto all’attivazione del servizio”. La delibera di Giunta dava poi mandato agli uffici di affidare il canile a una ditta specializzata del settore. Intanto gli acquisti sono continuati: a gennaio 2019 l’acquisto di materiali informatici necessari agli uffici, l’analisi batteriologica dell’acqua potabile e l’acquisto di farmaci, disinfettanti, materiali di consumo, cucce e 30 pallett in plastica. E poi la fornitura semestrale di alimenti per cani adulti e cuccioli.

L’affidamento a AZV: un esempio di partenariato tra pubblica amministrazione e associazionismo

Dopo tutti questi “giri” l’Amministrazione comunale ha infine deciso di avvalersi di un’associazione di volontariato per gestire un servizio pubblico. Una notizia che fa ben sperare soprattutto in chiave di valorizzazione delle realtà dell’associazionismo e del Terzo Settore. Da tempo infatti le normative di settore permettono e incentivano il partenariato tra pubblica amministrazione e associazionismo ma raramente le Amministrazioni locali vi ricorrono.

Un caso emblematico è ad esempio quello delle politiche sociali, dove la legge prevede la concertazione proprio con il Terzo Settore organizzato. L’affidamento del canile speriamo sia d’auspicio ad una maggiore apertura della politica valmontonese al coinvolgimento dell’associazionismo. Come sta ad esempio succedendo ad Artena, da dove è iniziato un processo di aggregazione delle realtà no profit in chiave sovracomunale.

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