Arrivano i Nas: un dubbio scuote Valmontone

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I carabinieri hanno fatto dei controlli al Valmontone Hospital, tutta la città si compatta in difesa della struttura sanitaria

valmontone hospital

Un nuovo attore si è presentato nella scena della lotta interna al Valmontone Hospital. Si tratta dei carabinieri del Nas, il Nucleo Antisofististicazione e Sanità. L’altro giorno i militari si sono recati a Valmontone e hanno fatto dei controlli alla struttura sanitaria. Non si sa cosa abbiano controllato, né quali siano gli esiti dei controlli. Ma sulla vicenda aleggia qualche domanda: i Nas sono intervenuti per cercare irregolarità oppure per un’eventuale interruzione di pubblico servizio? Tutto ciò non nascerà da liti politiche?

Sarebbe bene che i vertici della struttura sanitaria pubblico-privata lo chiariscano. Infatti da quando è iniziata la lotta interna tra la Asl Roma 5 da una parte, e privato e comune dall’altra, alcuni servizi sono stati sospesi. Si tratta dell prestazioni in regime privato, per le quali non ci sono convenzioni attive col servizio pubblico.

Quegli stessi servizi sono stati eseguiti dalla struttura pubblico-privata per anni. A supervisionarli erano la stessa Asl e il Comune, che, insieme, hanno la maggioranza in assemblea ed esprimono la presidenza della società. Poi, di punto in bianco, quelle prestazioni sono state bloccate. Ciò ha causato un danno per gli utenti e per la società che, ogni anno, riversa sostanziali utili al Comune e alla Asl stessa.

Una “guerra fratricida” che appare “assurda e inaccettabile”

Dal punto di vista della cittadinanza, la “guerra fratricida” interna alla società è incomprensibile. Dal punto di vista tecnico la Asl ha sollevato la questione dei servizi in regime privato e ha chiesto la testa del direttore generale. Il Comune e il privato hanno votato contro la Asl e la richiesta non è passata. La sintesi della vicenda, dal punto di vista della cittadinanza, è contenuta in un commento su Facebook di un utente valmontonese. “In parole povere – è il commento – non rientrano più i soldi, hanno bloccato tutto, e chi ci rimette siamo sempre noi cittadini, per non parlare poi che chi ci lavora rischia pure il posto… che schifo”

La politica locale si è schierata in difesa della struttura. Il sindaco di Valmontone, Alberto Latini, ha dichiarato di essere “preoccupato per il territorio”, assicurando anche che “non saranno toccati i livelli occupazionali” finché sarà Primo Cittadino. Dall’opposizione è arrivato un segno di unità d’intenti con l’Amministrazione. “Il Valmontone Hospital rappresenta da sempre un fiore all’occhiello della città – ha dichiarato il consigliere Piero Attiani -, sia per la qualità delle prestazioni che eroga che per la grande professionalità della sua gestione”.

“Quanto sta succedendo ci sembra assurdo e inaccettabile – ha proseguito Attiani -, i giochi della politica regionale non possono e non devono essere fatti sulla pelle dei cittadini. Esprimo piena solidarietà al Presidente Gentili Luciano e al Direttore Generale Gianfranco Trionfera per gli attacchi ricevuti. Auspico che tutto si risolva al più presto – ha concluso Attiani -, nel caso contrario ci attiveremo con ogni mezzo per difendere un bene dei valmontonesi e di tutto il territorio”.

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