Sanità: Colleferro, Artena e Valmontone avranno le loro “Case di Comunità”

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Le strutture sanitarie sono finanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dovranno essere realizzate a Colleferro, Valmontone, Artena, Lariano, Gorga, Carpineto, Palestrina, Zagarolo, Olevano, Cave, Frascati e in molti altri Comuni entro il 2026

Colleferro, Artena e Valmontone “brindano” al PNRR. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanzierà infatti quattro strutture sanitarie nei tre Comuni della zona. Colleferro ne avrà due: una “Casa di Comunità” di una “Centrale Operativa Territoriale”.

Il Recovery Plan, ovvero Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  (PNRR), approvato nello scorso aprile – si legge in una nota del sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna e dell’assessore al Patrimonio Sara Zangrilli -, prevede diversi interventi in campo sanitario. Uno di questi interventi consiste nella realizzazione entro il 2026, di 1288 Case di Comunità in tutta Italia. Si tratta di strutture, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare, nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. La città di Colleferro, vedrà la realizzazione di una Casa di Comunità ed una Centrale Operativa Territoriale, che consiste, invece in uno strumento organizzativo innovativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale nei diversi settori.

“Grazie alle risorse del PNRR anche la sanità pubblica regionale godrà di un fortissimo impulso, soprattutto sui territori, ha dichiarato il Sindaco Sanna, in merito ai nuovi interventi previsti in ambito sanitario di cui beneficerà anche la nostra città. Infatti, continua il Sindaco, anche la nostra zona sarà positivamente interessata da questa occasione storica che non dobbiamo sciupare e che può rappresentare davvero un punto di svolta per il Paese, per la Regione Lazio e per tutte le aree maggiormente bisognose di attenzione sanitaria. L’assessore al patrimonio Sara Zangrilli, dichiara che, l’amministrazione è pronta a mettere a disposizione della Asl Roma 5 anche il patrimonio comunale. Le idee progetto per queste due importanti iniziative sanitarie verranno comunque inviate alla commissione consiliare competente presieduta dal consigliere Lorenzo Gangemi.

comunicato stampa

Cosa dovrebbero essere le Case di Comunità

Anche Valmontone, Artena, Lariano, Gorga, Carpineto, Palestrina, Zagarolo, Olevano, Cave, Frascati e molti altri Comuni avranno le loro “Case di Comunità”. Ma cosa sono le case di comunità? In pratica si tratta di mettere insieme i medici di famiglia e altri servizi già esistenti, aggiungendo qualcosa di più. Il sito specializzato welforum.it lo dice in modo più preciso:

In queste strutture, al fine di poter fornire tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatri di Libera lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri. La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale.

La figura chiave nella Casa della Comunità  sarà l’infermiere di famiglia, figura già introdotta dal Decreto Legge n. 34/2020 che, grazie alle sue conoscenze e competenze specialistiche nel settore delle cure primarie e della sanità pubblica, diventa il professionista responsabile dei processi infermieristici in famiglia e Comunità. Secondo il PNRR, la Casa della Comunità diventerà lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti sul territorio, in particolare ai malati cronici.

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