Per i pazienti i professori di Tor Vergata negli ospedali di Colleferro e Palestrina

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L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato stamattina ha battezzato l’accordo di collaborazione tra l’università e la Fondazione Policlinico di Tor Vergata e gli ospedali di Colleferro e Palestrina

Tra Tor Vergata e i distretti di Colleferro e Palestrina le distanze si accorciano. Per discipline importanti come l’oncologia, la dermatologia, la fisiatria, la neurologia, la terapia del dolore, il long covid e le terapie monoclonali i professori del Policlinico di Tor Vergata arriveranno sul territorio di Palestrina e Colleferro. Lo faranno con degli ambulatori in cui seguiranno e indirizzeranno i pazienti. Lo faranno con la formazione dei medici del posto e con una collaborazione sempre più stringente. I primi ambulatori saranno aperti a metà novembre.

A presentare l’accordo tra la Fondazione Policlinico di Tor Vergata, l’Università e la Asl Roma 5, stamattina a Colleferro c’erano tutti. Dal Magnifico Rettore Orazio Schillaci al presidente della Fondazione Policlinico di Tor Vergata, Giuseppe Quintavalle, dal direttore della Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito, all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Dai sindaci della zona al segretario regionale di Cittadinanza Attiva. Durante la mattinata è stata inaugurata anche la nuova Tac a 128 slice che permetterà un uso meno intenso dei reagenti. Con il macchinario si potrà fare un esame addominale in soli cinque secondi.

I servizi che saranno potenziati

Il progetto prevede l’avvio o il potenziamento già dalla prima decade di novembre delle seguenti linee di attività condivise sul Polo Colleferro-Palestrina, con ulteriori ambiziose prospettive per il medio-lungo periodo: Rete Stroke e neurologia (potenziamento); – cardiologia e cardiochirurgia; – dermatologia; – terapia del dolore; – malattie infettive e contenimento del rischio biologico; – malattie rare; – pneumologia; – medicina fisica e riabilitativa; – medicina nucleare e radioterapia; – diagnostica di laboratorio genetica e delle sostanze di abuso ai fini clinici e forensi. Le modalità di accesso vanno ancora definite.

D’Amato: “Un modello innovativo fondato sulla condivisione”

“Il nuovo modello – spiega l’Assessore D’Amato – è molto innovativo e si propone, attraverso la condivisione di percorsi diagnostici e terapeutici e linee di attività tra la Asl e il Policlinico Universitario di Tor Vergata, di fornire la risposta più appropriata al paziente rispetto al proprio bisogno assistenziale, garantendo una presa in carico con il doppio obbiettivo di assicurare una offerta il più possibile in prossimità e, al contempo, in grado di “avvolgere” in una rete virtuosa di servizi il Paziente stesso, gestito su diversi livelli sulla base della complessità del bisogno di salute”

“Condivisione fortemente improntata alla formazione”

“Il nuovo modello si basa su un rapporto di interazione tra le due Aziende su diverse linee di attività, che nasce da una vicinanza territoriale e da una comunione di intenti, oltre che da un rapporto già in essere in alcune reti hub&spoke tempo-dipendenti e tempo-indipendenti. Fortemente improntato sulla formazione continua e condivisa degli operatori, si propone di garantire la completa “circolarità” dell’offerta al Paziente, con standard qualitativi uniformi e condivisi nei due poli assistenziali, per tutto il percorso diagnostico-terapeutico. L’accordo stretto fra le due Aziende è, inoltre, fondato sulla somministrazione di contenuti ed eventi formativi, l’implementazione e il potenziamento della telemedicina, l’attivazione di ulteriori rapporti di collaborazione codificati” ha commentato il Dg Santonocito.

“Si utilizzeranno tecnologie avanzate e digitalizzazione dei processi”

“Questa innovativa sinergia – sottolinea il Direttore Generale del Policlinico Tor Vergata, Giuseppe Quintavalle – che si declina nel modello organizzativo delineato, è stata da me fortemente voluta ed ha trovato oggi, nell’accordo con la Asl Roma 5, e prossimamente con le Asl Roma 2 e 6, il primo esempio di presa in carico globale del paziente sin dal momento dell’accoglienza, gestito su diversi livelli in base alla complessità del bisogno di salute”.

“La sinergia – ha proseguito Quintavalle – si sostanzia nell’utilizzo di tecnologie avanzate e digitalizzazione dei processi e si completa con la formazione continua degli operatori, grazie alla collaborazione con la Università di Tor Vergata, proponendosi di garantire la completa “circolarità” dell’offerta al Paziente, con standard qualitativi uniformi e condivisi nei due poli assistenziali, per tutto il percorso diagnostico-terapeutico, in linea con le indicazioni del PNRR. Queste iniziative si inseriscono nella rinnovata collaborazione con Cittadinanzattiva, promotrice di un proficuo dialogo tra Ospedale e Territorio nell’ottica di una più efficace personalizzazione delle cure”.

La questione del pronto soccorso pediatrico mancante

La presentazione di questa mattina è stata anche l’occasione per chiedere ai responsabili della sanità del Lazio e della zona che si intende fare per l’emergenza pediatrica. Le famiglie sono infatti costrette a portare i propri bambini all’Ospedale dei Castelli e al Bambino Gesù di Roma. Che fare? L’abbiamo chiesto all’assessore alla Sanità. Per D’Amato il problema è che nella zona “non ci sono i volumi di prestazioni sufficienti” per prevedere un servizio del genere. “Nel Lazio abbiamo – ha detto l’assessore – un punto di grandissima eccellenza su Roma e su cui tutti convergono”.

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