La battaglia della sanità – “Senza ostetricia e ginecologia il polo unico non ha senso”

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Sulle scelte della Asl Roma 5, che nega un trasferimento definitivo a Tivoli di ginecologia e ostetricia, i sindaci di Palestrina e Colleferro tornano a dare battaglia. Sanna: La ginecologia ed ostetricia no Covid dovrebbero venire temporaneamente a Colleferro, fino a che Palestrina rimane ospedale Covid. Altrimenti si prendono in giro i cittadini

neonato

I rapporti tra i sindaci di Colleferro e Palestrina e la Asl Roma 5 tornano tesi. L’antefatto è il trasferimento dei materiali dei reparti di ostetricia e ginecologia da Palestrina a Tivoli. Quei reparti erano già stati trasferiti da Colleferro a Palestrina ed ora se ne vanno nell’ospedale tiburtino. La Asl Roma 5, in una nota, ha fatto sapere che lo spostamento dei materiali è temporaneo. Ma il dubbio è sempre lo stesso: cioè che la temporaneità sia solo un’avvisaglia di una scelta definitiva, come è avvenuto a Velletri.

La notizia dello spostamento era stata data dal sindaco di Palestrina, Mario Moretti. Dando comunicazione della cosa ai cittadini, il sindaco aveva affermato:

Quello che, così proposto, sembrerebbe un provvedimento a carattere collaborativo e di comunione d’intenti tra le parti, è in realtà il frutto di una decisione unilaterale che ha impedito alla nostra amministrazione qualsiasi tipo di interlocuzione.

Non convince affatto l’argomentazione della temporaneità della disposizione, secondo cui il reparto di Palestrina sarà riattrezzato in un secondo momento mediante acquisto di nuova dotazione. Pare più plausibile, invece, che si stiano gettando le basi per uno smantellamento definitivo di tale reparto, considerato un’eccellenza, procurando di fatto un danneggiamento del diritto alla salute di tutti i cittadini del comprensorio prenestino che ne usufruiscono.

È per questi motivi che ho dovuto riferire al Direttore della ASL Roma 5, dott. Giorgio Santonocito, non solo la mia impossibilità a collaborare a tale iniziativa, ma anche la mia volontà di oppormi, valutando gli strumenti legislativi a mia disposizione.

Mario Moretti – Sindaco di Palestrina
pierluigi sanna colleferro

Sanna (Colleferro): “Così si prendono in giro i cittadini e si tradisce l’atto aziendale”

Da Colleferro il Primo Cittadino Pierluigi Sanna ha preso una posizione ancor più netta e dura. Ha sostenuto che, finché l’ospedale di Palestrina è dedicato al covid, i reparti avrebbero dovuto prendere la strada di Colleferro e non di Tivoli, “altrimenti il polo unico non ha senso”. E Sanna ha preso di mira anche l’assessorato alla Sanità della Regione:

Apprendiamo dalla pagina facebook del comune di Palestrina che la Asl Rm5 sta prevendendo lo spostamento delle attrezzature del reparto di ostetricia e ginecologia da Palestrina a Tivoli. Condividiamo le legittime preoccupazioni, evidentemente fondate, sullo smantellamento. A Colleferro, anni fa, la dipartita dei reparti ebbe un copione molto simile.

Ci chiediamo quale sia la strategia della Asl Rm5 su tali reparti. La ginecologia ed ostetricia Covid dovrebbero rimanere a Palestrina! La ginecologia ed ostetricia no Covid dovrebbero venire temporaneamente a Colleferro, fino a che Palestrina rimane ospedale Covid. Altrimenti il Polo Unico non ha senso. Altrimenti si prendono in giro i cittadini e si tradisce l’atto fondamentale di programmazione della Asl, approvato dai sindaci.

Il Polo Unico non può esistere solo quando fa comodo! Quale è la motivazione per la quale si trasferisce tutta la branca sia nella sua parte Covid che no Covid? Con chi è stata condivisa? La Regione e nello specifico l’Assessorato alla Sanità sono d’accordo con tali scelte che non si può non definire insensate. Come sindaci del Polo Unico Colleferro – Palestrina dovremmo vederci al più presto per scongiurare questa assurdità.

Pierluigi Sanna – Sindaco di Colleferro

La posizione della Asl Roma 5: “Trasferimento temporaneo”

Sotto gli attacchi della politica territoriale, la Asl Roma 5 è stata costretta a prendere posizione, affermando che “non è in atto alcuna azione di smantellamento del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Palestrina, presidio attualmente Covid Center”.

“Alla luce della necessita di dotare con urgenza, un ulteriore assetto ostetrico – ginecologico, per la gestione dei pazienti COVID presso il DEA di Tivoli al fine di assicurare la separazione dei percorsi e scongiurare ipotesi di diffusione del virus in ambito ospedaliero” l’Azienda ha disposto il temporaneo utilizzo presso la struttura di Tivoli delle attrezzature già in dotazione nel Reparto di Ostetricia – Ginecologia di Palestrina e sono state immediatamente avviate le procedure per la loro pronta sostituzione alla ripartenza delle ordinarie attività del Presidio stesso, conseguentemente alla chiusura del COVID Center.

Asl Roma 5

Nascite ferme al 2020 e il “percorso” che doveva riportare i servizi a Palestrina

A tirare le fila della questione, ieri, è stato un articolo di Massimo Sbardella sul quotidiano Il Messaggero. “Il punto neonatale del Coniugi Bernardini, che fino al 2019 registrava circa 700 parti l’anno – ha scritto il giornalista -, è praticamente fermo da marzo 2020 quando tutto il personale in servizio fu dirottato altrove. A nulla sono valse le molteplici inaugurazioni della Terapia Intensiva e sub intensiva, funzionali all’avvio del parto indolore e al centro neonatale, visto che da giugno 2021 ad oggi nell’ospedale di Palestrina non è nato alcun bambino”.

Insomma, reparto o no, il problema è che il reparto di Ostetricia e di Ginecologia di fatto non è mai ripartito. Ora si teme la chiusura, lasciando il territorio privo di questo servizio fondamentale. E nel percorso c’è anche un paradosso. Qualche tempo fa anche il Consigliere regionale Rodolfo aveva lanciato un messaggio chiaro sulla necessità di “un percorso che dovrà riportare a Palestrina i servizi di Ginecologia, Ostetricia, Pediatria e di altre strutture importanti per l’assistenza sanitaria“.

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