Il caldo non molla: anziani e persone fragili a rischio. I consigli dei medici di famiglia

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Tra Artena, Lariano, Valmontone, Velletri e Colleferro le temperature massime in questi giorni stanno raggiungendo anche i 34°C a seconda del luogo. Per anziani e persone fragili aumentano i rischi di colpi di calore e altre patologie

Il caldo africano non molla Velletri, Artena, Lariano, Colleferro e Valmontone. Oggi a Colleferro le massime arrivano a 34 °C. Valmontone, Velletri e Lariano ne segnano 33, Artena 32. Nei prossimi giorni, secondo quanto riporta ilmeteo.it, potrebbe esserci un leggero abbassamento delle massime. Anche se il peggio sembra stia passando, i prossimi giorni riserveranno comunque temperature alte che, a seconda del luogo, arriveranno fino a 33°C.

Fino al 1° luglio il bollettino del Ministero della Salute riporta un rischio intermedio (livello 1 e 2). Oggi è il giorno più rischioso con un livello di allerta 2 (su tre livelli di rischio). Da domani il livello di rischio si abbassa ad 1. Per anziani e persone fragili queste temperature comportano un innalzamento del rischio legato ad alcune patologie. Lo sanno bene i medici di famiglia, che infatti consigliano di fare attenzione e di evitare l’esposizione al caldo.

I medici di famiglia: “È bene non uscire nelle ore calde e bere molto”

Chi ha più di 65 anni e i soggetti fragili è bene che non siano esposti al caldo” ricorda infatti Giuseppe Lanna, medico di famiglia di Valmontone. “A causa dell’ondata di calore – spiega Lanna – per quelle persone si alza il rischio di colpo di calore, ictus, attacchi ischemici transitori e infarto. Per costoro è bene non uscire nelle ore calde, bere molto e controllare la pressione che, specialmente nei pazienti ipertesi, può subire degli sbalzi a causa della disidratazione. Bisogna inoltre fare un attento controllo dei farmaci con il medico di medicina generale.”

Per passare la calura è anche utile prendere alcuni accorgimenti. “È importante evitare di esporsi nelle ore più calde – dice Rocco Lucchetti, medico di base di Artena –, utilizzare un buon cappello tipo “paglietta” e mantenersi ben idratati bevendo acqua che non sia di frigorifero. Inoltre, nel mangiare, preferire cibi leggeri, con cotture rapide, prediligendo i prodotti ortofrutticoli”. Inoltre va ricordato che i bambini fino ai 6 mesi non devono essere esposti ai raggi diretti del sole.

Secondo quanto ricorda il Ministero della Salute, “è importante bere, anche in assenza dello stimolo della sete. Si consiglia di bere almeno due litri al giorno, salvo diverso parere del medico, di moderare l’assunzione di bevande gassate e zuccherate, ricche di calorie, di evitare gli alcolici e di limitare l’assunzione di bevande che contengono caffeina (caffè, tè nero etc.)“. È bene inoltre limitare anche le bevande analcoliche “perché aumentano la sensazione di calore e la sudorazione, contribuendo così ad aggravare la disidratazione”.

Cos’è il colpo di calore

Il rischio, come hanno detto i medici, è quello di prendere un colpo di calore. Quest’ultimo, anche noto come ipertermia, può manifestarsi in ambienti all’aperto o in ambienti chiusi (spesso affollati) in cui la temperatura dell’aria elevata si accompagna generalmente anche a  elevati valori di umidità relativa e scarsa ventilazione.

Si tratta di “un disturbo provocato da un rapido aumento della temperatura corporea che si verifica in particolari condizioni climatiche: caldo molto intenso, alti tassi di umidità, mancanza di ventilazione”. “La presenza di tali condizioni – spiega il Ministero della Salute – può alterare i meccanismi deputati alla termoregolazione, con la conseguenza che il nostro organismo non riesce a disperdere il calore interno, come accade normalmente per mezzo della sudorazione e della vasodilatazione cutanea. In presenza di un colpo di calore, la temperatura interna può superare i 40°C, mentre la cute diventa calda e disidratata. È necessario intervenire tempestivamente perché i danni possono essere molto gravi e causare la morte”.

I sintomi del colpo di calore

“La vittima di un colpo di calore – spiega il Ministero – in un primo momento può avvertire un malessere generale con sintomi piuttosto vaghi, quindi possono manifestarsi crampi, vertigini, debolezza, confusione, annebbiamento della vista, cefalea, nausea e vomito, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali, con possibile perdita di coscienza. La temperatura corporea aumenta rapidamente (in 10-15 minuti) anche fino a 40-41° C, la pressione arteriosa diminuisce repentinamente, la pelle appare secca ed arrossata, perché cessa la sudorazione. Nei casi più gravi può seguire un danno degli organi interni (reni, polmoni, cuore, cervello) che può causare la morte”.

Cosa fare nel caso di colpo di calore?

Bisogna chiamare sempre al più presto un medico. Nell’attesa, distendere la persona in un luogo fresco e ventilato, con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo. Per abbassare la temperatura corporea porre una borsa di ghiaccio sulla testa, avvolgere la persona in un lenzuolo o un asciugamano bagnato in acqua fredda. Reidratare con acqua. Non somministrare mai bevande alcoliche. Per ulteriori informazioni consultare il proprio medico. Qui le risposte del Ministero della Salute alle domande più frequenti.

Gli effetti del caldo sui bambini

Anche i bambini soffrono il caldo. “Nelle situazioni di caldo estremo – dice il Ministero della Salute – i bambini sono più a rischio di disidratazione rispetto agli adulti, per il maggiore rapporto superficie/volume e per il maggior ricambio giornaliero di liquidi, con maggiori perdite di liquidi, anche in condizioni di benessere. Temperatura e umidità elevate possono, inoltre, favorire sia direttamente che indirettamente (per l’incremento della concentrazione di ozono e di altri inquinanti atmosferici), fenomeni di broncospasmo nei soggetti predisposti. L’eventuale disidratazione può portare, inoltre, a conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio e neurologico. Sudando molto, senza reintegrare l’acqua persa, si verifica una riduzione del volume del sangue circolante, che può determinare l’abbassamento rapido della pressione arteriosa. Inoltre, con il sudore vengono persi alcuni sali (per esempio il potassio ed il sodio) fondamentali per il buon funzionamento dell’organismo. Leggi l’opuscolo Estate in salute: come proteggere i vostri bambini“.

Come proteggere i bambini in caso di ondate di calore: i consigli del Ministero della Salute

In caso di previsioni di condizioni meteorologiche a rischio per la salute (livelli 2 e 3)

Quando fa molto caldo, evitare di portare i bambini piccoli all’aria aperta o  in locali chiusi surriscaldati e scarsamente ventilati. Non lasciare per nessun motivo, anche per poco tempo, un bambino da solo nell’automobile, perché la temperatura all’interno del veicolo può salire rapidamente e l’ipertermia nel bambino può verificarsi in soli 20 minuti. La maggior parte delle vittime di ipertermia ha un’età compresa tra 0 e 4 anni. Leggi opuscolo Estate sicura. Mai lasciare i bambini soli in macchina.

Se si portano i bambini all’aperto bisogna proteggerli dal caldo e dalle esposizioni dirette alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole (che possono danneggiare la loro pelle molto delicata), utilizzando vestitini leggeri, in fibra naturale, copricapi, occhiali da sole e crema solare ad alta protezione. In particolare:

Per i bambini piccoli
  • evitare l’esposizione dei bambini al sole diretto (i bambini sotto i sei mesi di vita non devono essere mai esposti al sole diretto). È bene sapere che, anche sotto l’ombrellone, non si è protetti dal caldo, né dai raggi solari
  • allattare i neonati più frequentemente
  • vestire i bambini in modo molto leggero lasciando ampie superfici cutanee scoperte e all’aria aperta applicare sempre prodotti solari ad alta protezione
  • controllare la temperatura corporea dei lattanti e dei bambini piccoli, rinfrescare il loro corpo con una doccia tiepida e quando possibile aprire il pannolino.
Per i bambini più grandi
  • limitare le attività fisiche durante le ore più calde
  • offrire spesso acqua al bambino e scegliere un’alimentazione ricca di frutta e verdura, con alto contenuto di liquidi e di sali minerali
  • evitare nelle ore più calde (11.00-18.00) le aree verdi e i parchi pubblici delle città dove si registrano alti valori di ozono, e le strade molto trafficate, in particolare nei bambini asmatici
  • prestare maggiore attenzione ai bambini che soffrono di malattie croniche come diabete, malattie renali,  fibrosi cistica, patologie che implicano ritardo psicomotorio e asma, perché sono particolarmente sensibili alle ondate di caldo. Ricordarsi infine che diarrea e patologie del sistema nervoso aumentano il pericolo di ipertermia e di disidratazione.
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