Coronavirus: domani chi si ferma e chi no? Ci vorrebbe un avvocato…

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Il Governo ha pubblicato poco fa il nuovo DPCM. Bisogna rimanere nel Comune in cui ci si trova attualmente: sembra sparire il diritto a tornare nel luogo di residenza, domicilio o abitazione

Poco fa il sito del Governo ha pubblicato il nuovo decreto del Presidente Conte. Quello che, secondo quanto aveva dichiarato il Presidente del Consiglio dei Ministri, sospende tutte le attività produttive tranne quelle essenziali. Leggendo il decreto (e si fa fatica a interpretarlo mettendolo “a rete” con gli altri), non sembra che si fermi tutto (clicca qui per leggere il decreto). I professionisti ad esempio continuano a lavorare. Di certo continuano ad essere aperti supermercati, banche, servizi assicurativi, ed altre attività riportate specificatamente nell’allegato 1 al decreto (clicca qui per leggerlo).

Ci sono anche una serie di “se” e “ma”. Ad esempio le attività sospese “possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile”. Continuano inoltre ad essere aperte quelle attività che sono “funzionali ad assicurare le filiere delle attività di cui all’allegato 1” e dei servizi essenziali previa comunicazione al Prefetto. Per gli artigiani che erano attivi grazie al precedente DPCM non vi sappiamo dire: il decreto parla di sospensione di attività produttive industriali e commerciali ad eccezione di quelle di cui all’allegato 1.

Francamente, a parte le attività dell’allegato 1 (eccolo) e i professionisti, non ci prendiamo la responsabilità di dirvi chi può aprire e chi no. Per interpretare il nuovo DPCM ci vorrebbe un parere legale, cosa che di questi tempi, alle 21 di sera, non è facile ottenere. Per sapere se domani sarà possibile “tirare su la serranda”, consigliamo agli interessati di contattare il proprio commercialista.

Sparisce il diritto a tornare nel proprio domicilio, residenza o abitazione

Inoltre il DPCM, che mentre scriviamo non è ancora stato pubblicato in Gazzetta, sostituisce l’ordinanza del Ministero della Salute e dell’Interno di oggi pomeriggio. Rimane il divieto di spostarsi dal Comune in cui si trovano (indipendentemente da dove hanno la residenza) con mezzi pubblici o privati se non per “comprovati motivi di lavoro, assoluta urgenza e salute”. Il DPCM aggiunge inoltre che sono soppresse dal precedente DPCM le parole: “È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Sembra quindi sparire il diritto di tornare al proprio luogo di residenza, al proprio domicilio o alla propria abitazione. Sparisce anche l’ordinanza del Ministero della Salute e dell’Interno di oggi pomeriggio, durata come da Natale a Santo Stefano.

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