Il nostro green pass visto dal Regno Unito: “Si spiega con la natura dittatoriale degli italiani”

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

Nel Regno Unito si stupiscono delle misure autoritarie del nostro Governo e in particolare del Super Green Pass

green pass

Da qualche giorno chi ha più di cinquanta anni è costretto a vaccinarsi contro il covid altrimenti viene sospeso dal lavoro. Chi non ha il super green pass non può andare al bar, nei ristoranti e nei circoli sportivi. Altre limitazioni sono previste per i minorenni. Per andare in banca, dal tabaccaio, alla posta o in un negozio è necessario essere vaccinati o pagare 15 euro di tampone. Le restrizioni italiane le conosciamo bene. Conosciamo meno, invece, come le vedono all’estero.

Nelle settimane passate sulle norme del nostro Governo si sono espressi in tanti. Amnesty ha dichiarato che le norme sul super green pass non rispettano i diritti umani. Addirittura il Consiglio d’Europa, nato per la tutela dei diritti umani, ha bocciato il green pass, ritenendolo discriminatorio (leggi qui la notizia). Anche il nostro commissario europeo, Paolo Gentiloni, ha dichiarato ai giornali tedeschi: «La discussione sulla vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19 era giustificata mesi fa. Ma non credo che ora sia il momento di discutere di vaccini obbligatori».

Di recente pure una sentenza di un tribunale penale italiano (leggila qui) ha messo nero su bianco che “la compressione” dei diritti e delle libertà costituzionalmente garantiti “ha raggiunto e superato il limite massimo di tollerabilità“. In precedenza un Tribunale Civile, con una sentenza, aveva ritenuto illegittimo il coprifuoco per i ristoranti dell’anno scorso. A ciò si aggiunge che alcuni parlamentari negativi al covid (ma non vaccinati) non sono stati fatti votare durante le elezioni del Presidente della Repubblica, mentre per i positivi è stato organizzato un seggio apposito.

Tutte queste “discriminazioni” hanno fatto alzare le antenne anche ai giornali stranieri. Proprio in questi giorni in cui il Regno Unito abbandona ogni restrizione, The Spectator, periodico vicino al Partito Conservatore, si interessa del caso italiano.

Il punto di vista di The Spectator

In questo articolo, intitolato “L’inutile tirannia del Covid Pass dell’Italia” (leggilo qui), il giornale britannico si chiede quale possa essere il motivo di tanto accanimento verso gli italiani che non si vaccinano. Il giornale mette a confronto i dati e mette in luce che i morti per Covid nel Regno Unito – dove le restrizioni sono state minori – sono in proporzione di meno che quelli italiani. E infatti afferma:

Per aggiungere la beffa al danno, anche l’Italia ha avuto molti più decessi per Covid rispetto alla Gran Bretagna dal 1° dicembre. In Italia, dal 1° dicembre, ci sono stati 18.000 morti per Covid, rispetto ai 15.000 morti per Covid in Gran Bretagna. Questa è un’enorme differenza. Eppure i politici, i giornalisti e la maggior parte degli stessi italiani continuano a credere che “Il Green Pass”, ora trasformato in “Il Super Green Pass”, sia l’unica soluzione.

Inoltre il giornale britannico fa sapere che, nonostante quanto dica il consigliere di Speranza, Walter Ricciardi, nel Regno Unito è conteggiato tra i morti per covid ogni “defunto che sia risultato positivo negli ultimi 28 giorni della sua vita”. Da noi invece finiscono nel bollettino le persone che muoiono positive. Tra una domanda e l’altra alla fine The Spectator si dà una sola spiegazione. Eccola:

L’Italia non ha un Primo Ministro eletto dal 2011, eletto nel senso che il Primo Ministro è stato il leader di una coalizione o di un partito che ha vinto le elezioni generali. Tuttavia, non è la natura antidemocratica dei governi italiani a spiegare il regime del passaporto per i vaccini in Italia, ma la natura dittatoriale degli italiani. Ironia della sorte, l’unico grande partito ad opporsi al regime è il postfascista Fratelli d’Italia.

Insomma, in base a quanto pensano Oltremanica, sia che ci sia a Palazzo Chigi la destra, la sinistra o il centro, in Italia le cose non cambiano. Nella patria della democrazia parlamentare, dell’Habeas Corpus e della Magna Charta Libertatum, pensano che in un modo o nell’altro, fascismo o no, i governi autoritari in Italia ce li andiamo a cercare. Come valutare le affermazioni di The Spectator?

Metti "Mi piace" per rimanere aggiornato

Non perderti nemmeno una notizia Seguici su Google News

WhatsApp Contatta La Tribuna