“Minirevamping” e futuro: i sindacati di Lazio Ambiente fanno appello a Zingaretti

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Lazio Ambiente, Sindacati: “Secondo la dirigenza senza minirevamping possibile la riduzione del personale”

Lavoratori davanti alla sede di Lazio Ambiente (foto d’archivio)

Ancora uno scontro tra Sindacati, dirigenti di Lazio Ambiente e Regione Lazio. L’azienda non sarebbe in grado di proseguire nel progetto di “minirevamping” e quindi, senza nemmeno la messa in vendita del pacchetto azionario, potrebbe ridurre il personale. Contro questo i sindacati fanno di nuovo appello a Zingaretti, chiedendo di intervenire affinchè la dirigenza faccia il suo a pena di rimuoverla.

Intanto gli enti locali che da un anno hanno avviato gli incontri sulla costituzione di un nuovo consorzio per la gestione dei rifiuti potrebbero essere in dirittura d’arrivo. Tuttavia rimane un grande punto interrogativo sul personale: nel nuovo consorzio saranno assorbiti soltanto i lavoratori necessari ad effettuare i servizi.

Ecco il comunicato unitario firmato da Cgil (Fabrizio Samorè), Cisl (Marino Masucci), UIL Trasporti (Stefano Bertinelli) e FIADEL (Remo Cioce), che riportiamo di seguito

Nella mattinata del 27 novembre 2017, si è svolto un incontro con la Direzione Aziendale della società Lazio Ambiente S.p.A., azienda pubblica di proprietà della Regione Lazio amministrata dalla Giunta Zingaretti. Nel corso dell’incontro, l’Amministratore Unico, esponendo nuovamente le proprie riserve sulla possibilità che l’azienda possa continuare la propria attività e paventando l’opportunità di dover prendere in seria considerazione l’ipotesi di informare gli organi di giurisdizione contabile, ha dichiarato che ricorrono le condizioni per l’apertura delle procedure di riduzione di personale.



A detta della direzione aziendale questo sarebbe determinato dall’impossibilità materiale di proseguire nel progetto di riorganizzazione, che prevedeva il cosiddetto “minirevamping” e la messa in vendita del pacchetto societario, stante la grave mancanza di liquidità dell’azienda che starebbe per determinarne il blocco delle attività.

Le scriventi OO.SS unitamente alla RSU di Lazio Ambiente, preso atto dell’ennesima distanza fra le dichiarazioni della Regione Lazio, da ultimo dello stesso Presidente Zingaretti, e le scelte poste in essere alla Direzione Aziendale, emanazione della proprietà pubblica dell’azienda, denunciano la totale incoerenza nei comportamenti dell’Amministrazione Regionale che da un lato dichiara pubblicamente al tavolo l’attenzione e l’interesse per le sorti della Lazio Ambiente, dei suoi lavoratori, del territorio servito dalla società pubblica sia per quanto riguarda la salute sia per quanto riguarda le garanzie di occupazione e legalità, mentre dall’altro non interviene direttamente quando le scelte del management di Lazio Ambiente vanno nella direzione opposta ai medesimi indirizzi.

Il Sindacato e la RSU quindi richiedono con forza un intervento della Giunta Zingaretti in cui la stessa faccia chiarezza sulle sue reali intenzioni, riconducendo a coerenza la Direzione Aziendale, pena la rimozione, con quanto affermato al tavolo dall’Assessore regionale e sulla stampa dal Presidente, oppure chiarendo se il reale intento sia quello di liquidare di fatto il ruolo pubblico nella governance del sistema dei rifiuti.



Ribadiscono inoltre la necessità di conoscere con esattezza se e quale sostegno la Regione Lazio intenda dare al territorio e al suo tentativo di ricreare dal basso uno strumento di governance pubblica e di assunzione diretta di responsabilità del ciclo dei rifiuti da parte dei comuni che vogliono dar vita al consorzio della Valle del Sacco, così come all’ipotesi discussa fra Sindacato e i maggiori soggetti pubblici del territorio sull’opportunità di dare l’avvio ad una partnership, anche con un contratto di rete, sulla chiusura del ciclo e sulle utility pubbliche.

Le organizzazioni sindacali e la RSU chiedono anche alle amministrazioni comunali, a partire da quelle impegnate nelle società pubbliche, di convocare un’assise pubblica dei consigli comunali congiunti per dar vita ad un’azione di difesa del territorio che guardi al diritto alla salute, al lavoro, alla sicurezza e allo sviluppo e non alla bassa cultura pre-elettorale, rivendicando risposte certe e denunciando pubblicamente i comportamenti irresponsabili di chi espone il territorio alle infiltrazioni malavitose.

Le organizzazioni sindacali e la RSU hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori di Lazio Ambiente e si preparano a dare battaglia nell’augurio di preparare, quale regalo di Natale, un progetto di futuro per il territorio e per la gente che ci vive e lavora.

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