Lazio Ambiente: ecco le linee strategiche della vendita totale

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La cessione di Lazio Ambiente si avvicina

La sede della Regione Lazio Lazio

La Regione Lazio venderà tutte le azioni di Lazio Ambiente e di EP Sistemi a privati secondo alcune precise linee strategiche. A deliberarle è stata la Giunta regionale del Lazio lo scorso 31 gennaio, recependo le indicazioni dell’advisor nominato a marzo proprio per individuare la strada migliore per arrivare alla cessione. La stessa Giunta ha anche dato mandato all’assessore Buschini di porre “in essere le idonee iniziative” per: mantenere il controllo sulla discarica di Colle Fagiolara; ristrutturare il sistema di termovalorizzazione; tutelare i livelli occupazionali.

La delibera arriva cronologicamente dopo la copertura delle perdite e il reintegro del capitale sociale che ha portato la Regione Lazio a trasferire 12,6 milioni di euro di soldi pubblici. L’atto che autorizza l’impegno di bilancio è del 22 dicembre scorso ed è qui consultabile.

Tornando alla cessione di Lazio Ambiente e della controllata EP Sistemi, nello specifico ecco le linee strategiche di cessione deliberate:

  • oggetto: cessione totale;
  • tipologia di procedura: procedura aperta, in ossequio ai principi di trasparenza, pubblicità e non discriminazione previsti all’articolo 10, comma 2, del decreto legislativo n. 175/2016, e in considerazione di un processo da realizzare in tempi contenuti rispetto all’iter di aggiudicazione
    legato ad una procedura ristretta;
  • criterio selettivo delle offerte: aggiudicazione al prezzo più alto rispetto al prezzo posto a base d’asta, in ossequio al principio della “vendita al miglior offerente”, in linea con gli orientamenti e le raccomandazioni della Commissione europea;
  • modalità di aggiudicazione: offerte fisse e immutabili senza negoziazione, al fine di ridurre e dare certezza ai tempi della procedura;
  • base d’asta: da esplicitare nel bando al fine di dare trasparenza nella valorizzazione del compendio subastato verso il mercato;
  • clausola di prelazione: da esplicitare nel bando, nel rispetto dei vincoli previsti negli statuti delle società coinvolte nel processo di dismissione;
  • clausola sociale: da esplicitare nel bando, ma senza vincolo di assunzione per l’aggiudicatario, in conformità alle disposizioni comunitarie in materia di “Aiuti di Stato”;
  • requisiti generali: capacità generale ex articolo 80 del decreto legislativo n. 50/2016 (cd. “Codice dei contratti pubblici”), nel rispetto dei canoni ordinari di selezione dei contraenti operanti con le pubbliche amministrazioni;
  • requisiti speciali: iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori ambientali, al fine di selezionare un investitore tecnicamente adeguato e di bloccare le eventuali offerte speculative;
  • clausola di riserva di notifica dell’operazione alla Commissione UE: da esplicitare nel bando, al fine di verificare la conformità del bando con le disposizioni comunitarie in materia di “Aiuti di Stato”.

L’incarico all’Assessore

La stessa delibera, come detto, affida anche un incarico all’Assessore ai Rifiuti:

L’Assessore regionale ai Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti porrà in essere le idonee iniziative volte ad attuare quanto previsto dagli indirizzi programmatici contenuti nel “Documento di Economia e Finanza Regionale 2017 – anni 2017-2019” approvato dal Consiglio regionale del Lazio, con la deliberazione n. 16 del 28 dicembre 2016, nella parte in cui ha disposto che i risultati dell’attività svolta dall’advisor e la prospettiva di cessione della partecipazione nella società Lazio Ambiente andranno esaminati nel quadro di una complessiva valutazione strategica da parte della Regione, insieme agli enti locali coinvolti, della gestione dell’intero ciclo dei rifiuti nel quadrante interessato dall’attuale attività di Lazio Ambiente, che si faccia carico di:
a) mantenere il controllo sulla discarica di Colle Fagiolara, al fine di assicurare la cogenza dell’indirizzo assunto che prevede la chiusura della discarica stessa e il successivo recupero ambientale all’esaurimento della disponibilità creata dagli interventi recentemente decisi e comunque inderogabilmente entro un triennio;
b) realizzare con le più opportune modalità, la radicale ristrutturazione delle attuali linee di termovalorizzazione, da utilizzare per i fabbisogni nell’ambito territoriale di competenza, al fine di assicurare sia la massima economicità sia il minimo impatto ambientale, in un’area già sensibile al problema, e le più ampie garanzie, anche a medio e lungo termine, per la salute dei cittadini;
c) tutelare i livelli occupazionali con una riqualificazione dei servizi di raccolta e spazzamento soprattutto incrementando i livelli della raccolta differenziata e del servizio porta a porta.

L’atto in questione è stato recentemente criticato dal Consigliere Daniele Fichera (PSI):

“La delibera dell’assessore Buschini, approvata dalla Giunta Regionale il 31 gennaio – ha dichiarato il Consigliere -, appare politicamente incomprensibile e istituzionalmente assai discutibile. Il Consiglio Regionale del Lazio ha, sia nel Documento di Economia e Finanza Regionale, sia nella legge di stabilità, recepito emendamenti presentati da me e da altri consiglieri che impegnavano la Giunta a presentare un piano nel quale fossero definite: le procedure per la chiusura della discarica di Colle Fagiolara, le caratteristiche dell’intervento di ristrutturazione degli impianti di termovalorizzazione e le modalità di salvaguardia dei livelli occupazionali. Di questo piano, allo stato, non vi è traccia mentre si approva un atto che avvia la totale dismissione della società. Questa non è una scelta che condividiamo, perché non offre nessuna garanzia al territorio né sul piano ambientale, né sul piano occupazionale e nemmeno su quello economico”.

La questione fa da sfondo e per certi aspetti da concausa all’agitazione dei lavoratori di Lazio Ambiente che proprio ieri hanno annunciato iniziative diverse dalla lotta sindacale, per porre alcuni aspetti all’attenzione della Magistratura.

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