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Da quando gli impianti sono stati chiusi sapete che fine hanno fatto i dipendenti?
Questa mattina, verso le 12, è iniziata la prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione di Lazio Ambiente. La terna presieduta da Daniele Fortini si è riunita il giorno dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale delle nuove linee strategiche sul Piano di Gestione dei Rifiuti, che conferma la dismissione dei termovalorizzatori di Colleferro.
Come avevamo già scritto, viene al pettine l’ennesimo “nodo” irrisolto di Lazio Ambiente. Cioè la permanenza dei lavoratori assegnati al comparto termovalorizzatori. Non tutti lo sanno ma, da quando gli impianti sono stati chiusi, soltanto una parte dei circa 70 lavoratori (e dirigenti) è stata ricollocata sul comparto “servizi”.
Una parte minoritaria (a seconda dei periodi intorno alle 30 persone) è ancora assegnate a quel comparto, con il compito di “pattugliare” gli impianti. Si tratta di lavoratori il cui impiego è stato giustificato, fino allo scorso anno, con il revamping: in previsione della ristrutturazione degli impianti, cioè, conveniva continuare a pagare gli stipendi piuttosto che mandare tutti a casa. A quanto pare si tratta di lavoratori inquadrati nel contratto “federgas-acqua”, i cui livelli sono elevati e che non potrebbero essere spostati nella raccolta dei rifiuti (anch’essa in esubero di lavoratori).
D quando la Regione ha dato il via alla nuova strategia sui rifiuti, qual è il significato della permanenza di quei lavoratori, che incidono sul conto economico di una società a completo capitale pubblico? È questo uno dei problemi che il nuovo management della società deve affrontare per risanare i conti. Quale sarà la strategia? Continuare a pagare in attesa del non ancora avvenuto rilancio industriale?