Lariano, la polemica dopo l’arresto di un medico. Un dentista contro il Ministero

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Dopo la notizia divulgata dal Ministero della Sanità sull’arresto di un medico in uno studio dentistico di Lariano, arriva la polemica

Ieri il Ministero della Sanità ha pubblicato un comunicato stampa, ripreso da gran parte delle testate giornalistiche (compresi noi), in cui si affermava che nei giorni scorsi era stato arrestato un medico che operava in uno studio dentistico di Lariano. Il professionista, legato da un rapporto di esclusività con l’ospedale di Velletri, era stato mandato in carcere dalla magistratura, in attesa di processo, con le ipotesi di reato di peculato, truffa al sistema sanitario regionale e detenzione ai fini di spaccio di farmaci considerati stupefacenti.

Il comunicato non riferiva il nome dell’arrestato, né dello studio dentistico che lo ospitava e che non era coinvolto nell’indagine. Oggi è partita la polemica su un presunto danno all’immagine arrecato da tale comunicato del Ministero a carico di altri studi dentistici della cittadina.

A lanciare l’allarme è Pier Matteo Romaggioli, dell’ambulatorio Laridental di Lariano – uno dei diversi dentisti presenti nella cittadina. Romaggioli ha scritto alla direzione generale della Asl Roma 6, accusando le autorità pubbliche di arrecargli un “danno d’immagine enorme” non avendo specificato nel comunicato il nome dello studio interessato dall’indagine e precisando che la Laridental è estranea alla vicenda.

Romaggioli ha riferito la cosa pubblicando un post sul gruppo “Il Cittadino di Lariano”, allegando l’immagine dell’email inviata alla Direzione Generale della Asl, nella quale si riportava il link al nostro articolo che riprendeva il comunicato del Ministero.

Il dentista ha aggiunto: “Come direttore sanitario della LariDental informo gli utenti che il nostro ambulatorio non ha mai avuto nella propria equipe un collaboratore esterno anestesista. Per una completa informazione a tutta la cittadinanza, siamo tutti in attesa di precisazioni da parte degli enti preposti”.

Da quanto si capisce, la precisazione dovrebbe riguardare la divulgazione del nome, della ditta o della ragione sociale dello studio dentistico che ospitava il medico arrestato. Vedremo se arriverà. Nel caso sarà una novità rispetto al trend impostato da anni. Infatti, il rispetto del diritto di cronaca nel riportare nomi e identità di coloro che sono oggetto di indagini giudiziarie è da tempo messo in difficoltà – se non osteggiato – direttamente dal legislatore.

Quest’ultimo, tutelando l’interesse alla privacy rivendicata da molti politici nazionali interessati da indagine invece del diritto dei cittadini di conoscere fatti di rilevanza sociale, ha ad esempio ristretto la possibilità degli operatori giudiziari e delle forze dell’ordine di avere contatti con la stampa. Inoltre i comunicati divulgati sono sottoposti a procedimenti di approvazione.

Tali provvedimenti adottati dal precedente Governo hanno di fatto reso ancor più difficile per i giornalisti acquisire e controllare le notizie, demandando parte dell’informazione del pubblico su vicende d’indagini giudiziarie ai comunicati approvati e divulgati dalle pubbliche autorità. Un danneggiamento del diritto di cronaca che è stato più volte segnalato e su cui le forze politiche italiane si guardano bene dall’intervenire.

Insomma, se in alcuni casi si sa chi è stato arrestato e in quali circostanze, a volte si deve alla bravura dei giornalisti, nonostante il loro lavoro spesso non sia sostenuto da interventi pubblici o da risorse private o dall’acquisto dei giornali o di abbonamenti da parte della cittadinanza, che però è pronta a rivendicare il diritto di sapere con precisione fatti di rilevanza sociale. Su questa strada, probabilmente il contenuto dell’informazione si continuerà a svuotare, con il rischio che un giorno notizie del genere non escano più o che siano riportate in termini così generali da risultare inutili.

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