Di chi è la colpa?

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E’ l’ora del cordoglio per la tragedia, delle sentite condoglianze ai parenti delle decine di vittime e degli auguri ai sopravvissuti feriti! Sono le lacrime dei numerosi coccodrilli che abitano e governano questo nostro disgraziato Paese. Chi se ne frega delle lacrime di costoro! Come molto spesso succede nella nostra Italia, c’è il rischio che le numerose inchieste (Procure, Ministero delle Infrastrutture, Società Autostrade, ecc.) che saranno aperte finiranno a tarallucci e vino, senza colpevoli. Anzi, colpevoli ci saranno: secondo molti saranno il maltempo, il traffico o i vincoli dell’U.E., che non ci consente di spendere per le infrastrutture. Dei bla-bla, delle annuncite acute, degli spot televisivi e dei twitter dei politici ne abbiamo piene le tasche.

Il ponte non doveva crollare, punto e basta! Una costruzione inadeguata al traffico odierno? Mancata manutenzione ordinaria e straordinaria del manufatto? La Società Autostrade i soldi ce li ha, eccome, con tutto quello che incassa con i costosissimi pedaggi. Perché non è andato avanti il progetto della “Gronda” che avrebbe alleggerito il traffico sul ponte Morandi, bypassandolo? L’U.E., in questo caso, non centra nulla. E’ chi governa che non vede oltre il proprio naso, è fermo agli anni ’60, è fermo nelle grandi opere. E’ il nostro Paese che è costantemente ostaggio di minoranze spesso contrarie alla modernizzazione del territorio e delle sue vie di comunicazione.

Prima la sinistra e gli ambientalisti, ora i grillini (con la Lega che fa da stampella). E i grandi e innovativi progetti per la modernizzazione dell’Italia (trasposto merci e energia) sono sul punto di essere fermati. Altro che colpa dell’Europa, gli incoscienti ce li abbiamo fra i piedi e ci governano (furono i grillini ad affermare che “Non crediamo alla favola del ponte che cade”!), nonostante che esperti e semplici cittadini erano convinti della pericolosità del ponte, perché non ci sarebbe stata né manutenzione ordinaria né straordinaria a garantirne la stabilità. Perché i ponti, ricordiamocelo, non sono eterni. Basta con i venditori di fumo e di noccioline, non certo statisti.

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