Colleferro, per il consigliere della Lega il murales sul 25 aprile è “uno scarabocchio”

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Se nel 2020 i miei concittadini mi daranno la possibilità di stare in maggioranza, quella giusta, quella che lavorerà per il bene dell’intera comunità, come prima proposta chiederò di ripulire la città da scarabocchi che inneggiano alla violenza e sono tutto tranne che educativi”.

Domenica 14 aprile Andrea Santucci, il consigliere comunale di minoranza della Lega Salvini Premier – Colleferro, ha condiviso questo post sulla sua pagina Facebook. La data del post coincide con quella della realizzazione di un nuovo murales a Colleferro Scalo. Un murales voluto e pensato dalla sezione dell’Anpi “La Staffetta Partigiana” che riproduce un’illustrazione del vignettista Mauro Biani sul 25 aprile, anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascimo.

Dunque, a cosa fa riferimento l’esternazione di Santucci?

Vignetta di Biani del 2013 sulla Resistenza partigiana
Il murales si trova su una delle facciate del parcheggio della Stazione Ferroviaria a Colleferro Scalo

Raggiunto telefonicamente da La Nuova Tribuna, abbiamo posto la domanda al consigliere della Lega, che ha asserito di non essere a conoscenza di alcun murales sul 25 aprile e sulla resistenza. “Rispondo solo per iscritto”, ha chiosato prima di chiudere la telefonata. Ma allora quali sono, nella città di Colleferro, gli scarabocchi che inneggiano alla violenza e che sono tutto tranne che educativi?

Stavolta, per mail, il consigliere Santucci consegna la sua risposta: “Le rispondo dicendo che il mio post si riferisce al murales. Noto una forma di imposizione da parte di questa amministrazione nei confronti dei miei cittadini, nel volere a tutti i costi imprimere il loro credo politico. Trovo disdicevole e diseducativo proporre un murales che inneggia all’uso delle armi, soprattutto da parte di coloro che si dichiarano paladini della pace. Penso sia corretto e giusto tener presenti gli eventi della nostra storia, in quanto aiutano a costruire il futuro, ma essere ossessionati da qualcosa che non esiste più da oltre 70 anni è oltremodo ridicolo e manifesta la mancanza di nuove idee e progetti.Concludo dicendole che, se nel murales non ci fossero state armi, non ci sarebbe stato alcun dissenso da parte mia”.

La risposta dell’ANPI di Colleferro

“Duole pensare che un murales così bello e festoso, che richiama una Festa Nazionale, possa essere utilizzato per fare sterile e strumentale polemica partitica”, commenta Amalia Perfetti, presidente dell’Anpi di Colleferro. “La memoria storica non può essere diseducativa – continua Amalia Perfetti – le partigiane e i partigiani che hanno combattuto per la Liberazione dal nazi-fascismo , non hanno potuto farlo che con le armi. Quanto poi ripudiassero la guerra , lo hanno dimostrato quanti e quante di loro furono eletti in Assemblea Costituente, con l’articolo 11 della nostra Carta costituzionale. Il nuovo Murales dello Scalo, tratto da una vignetta di Mauro Biani, vuole essere un regalo per tutti e tutte. Non ha colore partitico se non quello dell’antifascismo in cui tutti dovremmo riconoscerci in questo Paese, ed è un omaggio alle partigiane e ai partigiani a cui dobbiamo la nostra libertà di oggi”.

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