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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei consiglieri Latini e Puliti sulle richieste di pagamento della Tari

Il C.E.P. (Consorzio Enti Pubblici S.p.a.) è stato per lungo tempo deputato alla gestione e riscossione di tutte le attività relative alle entrate locali dei Comuni soci, tra cui Artena.
Peccato che la società C.E.P. S.p.a. non ha riversato ai comuni consorziati gli introiti milionari relativi ai tributi riscossi, pertanto, a seguito di una prolungata crisi di natura economica, è stata richiesta al Tribunale di Tivoli la liquidazione giudiziale di C.E.P.S.p.a. corrispondente a un vero e proprio fallimento, con inevitabile licenziamento per i dipendenti.
Tanto opportunatamente premesso, l’Amministrazione Comunale di Artena, allora Comune consorziato, per provare a riavere indietro i milioni di tasse già pagate dai cittadini e fatti sparire dal consorzio che doveva riscuoterli e restituirli sotto forma di servizi, cosa ha pensato di fare? Di mandare tutti i cittadini al manicomio!
Come? Con una grandinata di richieste di pagamenti della Tari già effettuati dai cittadini, dimenticando purtroppo che il disastro economico non è stato creato dai medesimi cittadini, ma dal C.E.P.! Malgrado il cittadino abbia già pagato, deve dimostrare di aver pagato!
Sono migliaia i solleciti di ingiunzioni di pagamento inviate dal comune di Artena relativi agli anni passati che tolgono serenità e tempo al vivere di ignari cittadini, troppo spesso costretti a ricorrere alla fruizione di giorni di ferie per recarsi negli uffici comunali preposti nel tentativo di risolvere la questione, spesso senza successo!
I sottoscritti consiglieri Tamara Latini e Cristiano Puliti, rilevano convintamente che le conseguenze di quanto suindicato, non possono essere imputate ai contribuenti che hanno già eseguito il pagamento della Tari e neppure possono ritorcersi contro il contribuente stesso che subisce un atteggiamento vessatorio e viene chiamato a pagare di nuovo per colpe di altri e per colpa di una certa parte della politica di sinistra.

Lo stesso Statuto del contribuente prevede che i rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria siano improntati al principio della collaborazione e della buona fede.

In applicazione di tale norma chiediamo, quindi, nell’immediato, l’intervento della Giunta di Artena affinché sollevi i contribuenti dall’ingiusto onere di nuovo pagamento in caso di smarrimento della documentazione attestante i pagamenti a suo tempo effettuati e di procedere sanando d’ufficio l’intera procedura in corso, atteso che la responsabilità non è certamente riconducibile ai cittadini di Artena!
Si tenga presente che la presentazione dell’istanza in autotutela non sospende i termini per impugnare l’atto, con la conseguenza che se decorrono i termini previsti dalla notifica, l’atto si rende definitivo e si potrà solo confidare nel positivo esito del procedimento di autotutela in esame.

Signori, il danno è danno e dolori, ma le beffe sono peggiori.
Consiglieri comunali
Cristiano Puliti
Tamara Latini