Rimborsi pertinenze Tari: l’opposizione torna a incontrare i cittadini

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Carocci: “Vergognoso costringere i cittadini a pagare le spese di giudizio”

L’incontro avvenuto qualche mese fa al palazzaccio

Al Palazzaccio si torna a parlare dei rimborsi Tari. A convocare la riunione pubblica per oggi pomeriggio alle 18 sono i gruppi di opposizione “Artena Cambia” e “Collaboriamo per Artena”. I Consiglieri di opposizione tornano tra la gente dopo aver proposto in Consiglio di rimborsare i cittadini richiedenti con i fondi del recupero dell’evasione. La proposta è stata bocciata dalla maggioranza, che è tornata a ribadire la necessità di una legge ad hoc oppure del pronunciamento di una Commissione Tributaria.

Sulla vicenda è intervenuta con una nota il Consigliere comunale Silvia Carocci. “Insieme ai consiglieri di Collaboriamo per Artena – ha dichiarato – , proseguiamo nell’impegno che ci siamo assunti con i cittadini che hanno pagato la TARI in eccedenza per gli anni 2014, 2015 e 2016. Dopo aver dato supporto nella compilazione delle richieste di rimborso, abbiamo presentato un emendamento al bilancio per la restituzione dei soldi. L’assessore al bilancio Ileana Serangeli e tutta la maggioranza hanno rispedito al mittente la nostra proposta: Artena non restituirà ai cittadini i soldi che sono stati pagati in più. Quindi chi vorrà vedersi riconosciuto indietro il denaro – ha proseguito la Carocci – dovrà presentare un ricorso alla Commissione tributaria”.

“Insomma, non solo i contribuenti hanno dovuto fare una richiesta quando invece lo storno si poteva fare automaticamente sulla Tari 2018 ma a quanto pare, per vedersi riconosciuto il diritto, dovranno sobbarcarsi anche le spese di un giudizio. È una cosa vergognosa – commenta il Consigliere – e irresponsabile perché se è giusto che ciascuno contribuisca al pagamento dei servizi è altresì vero che quando si è versato in eccedenza si abbia indietro il non dovuto. Questa vicenda mostra quanto i nostri amministratori siano troppo presi dal fare sfilate e foto nelle occasioni pubbliche per occuparsi dei veri problemi della comunità”.

Angelini: “Procederemo ai rimborsi non appena la legge ce lo consentirà”

Sulla vicenda si registra il commento del Sindaco di Artena, Felicetto Angelini: “L’amministrazione ha bocciato un emendamento al solito strumentale, demagogico e illegittimo. Al contrario di quanto viene falsamente detto dai consiglieri di un opposizione inconsistente e parolaia, e così come risulta chiaramente dai verbali del Consiglio Comunale, procederemo al rimborso di tutti coloro che ne hanno diritto non appena la legge ce lo consentirà, prelevando le somme dal recupero dell’evasione. A loro le chiacchiere a noi i fatti”.

L’orientamento del Comune di Artena e quello dei Comuni più grandi

Ad aprire il tema dei rimborsi Tari sulla parte variabile pagata sulle pertinenze tra il 2014 e il 2016 era stata una Commissione Parlamentare, a cui è seguito il parere del Ministero dell’Economia e Finanze. Il MEF si è espresso con una circolare apposita, visto che la questione riguarda molti Comuni d’Italia, tra cui Milano, Ancona, Napoli ed altri.

Da parte del Comune di Artena la risposta all’opposizione e ai cittadini è stata sempre la stessa. L’assessore al Bilancio Ileana Serangeli è sempre stata coerente. Ha sempre affermato, infatti, che in assenza di una norma apposita o di una sentenza della Commissione Tributaria non è possibile procedere al rimborso. Anche perchè la circolare del MEF – hanno sempre sostenuto l’Assessore e il Sindaco – non è una legge né una sentenza.

Altri Comuni d’Italia stanno procedendo in maniera diversa. Il Comune di Ancona ad esempio sta acconsentendo al rimborso. “Stiamo aspettando – ha dichiarato il Sindaco di Ancona Valeria Mancinelli alla testata Anconatoday – perché va chiarito il come, non il se, redistribuire i soldi per fare i rimborsi. Questo non è del tutto chiaro. Prima di creare altra confusione c’è bisogno, non ad Ancona ma in tutta Italia, di un’interpretazione autentica nazionale. Abbiamo diversi comuni che hanno sbagliato e tutti in modo differente“.

Sulla stessa strada il Comune di Milano. Nella metà di marzo l’ente ha fatto un incontro con le associazioni dei Consumatori e l’assessore competente. Durante l’incontro l’Amministrazione milanese ha spiegato il percorso che il Comune intende fare per procedere al rimborso. Un rimborso che, stando alla nota ufficiale di quel Comune, dipende dalla risposta ad un parere chiesto alla Corte dei Conti. “In caso di una risposta negativa – afferma una nota del Comune stesso – si dovrà attendere l’esito dei contenziosi avanzati dai singoli contribuenti presso la Commissione Tributaria”.



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