Qualcosa non va negli atti dell’Isola Ecologica

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Qualcosa non va negli allegati alla delibera 31/2016 approvati dal Consiglio comunale di Artena e a non farci una bella figura è l’intero Consiglio comunale. La delibera approvata a maggioranza è infatti quella con cui il Consiglio sposta la realizzazione dell’Isola ecologica da Macere alle Valli.

A sinistra il terreno individuato e a destra il depuratore
A sinistra il terreno individuato e a destra il depuratore

La motivazione con cui venne presa la decisione è che, per il sito di Macere, non era stata prevista la realizzazione della Cisterna-Valmontone, così la Giunta prima e il Consiglio dopo hanno deciso di individuare il nuovo sito in un terreno pubblico nella zona di Valle Pisciana. Effettuato lo spostamento, andava approvato il progetto esecutivo e la relativa variante urbanistica ma, andando a vedere i documenti allegati alla delibera 31 di quest’anno, in molti casi si fa riferimento all’ex sito di Macere. I riferimenti vanno dalle coordinate GPS all’altitudine fino, nella relazione geologica, a diversi e diffusi riferimenti che fanno sorgere diversi dubbi sugli atti. Le incongruenze danno così forza ai residenti che contestano la scelta dell’Amministrazione comunale anche per la vicinanza alle case e per la viabilità insufficiente su cui dovrebbero passare automobili e camion. Come se non bastasse, sul sito individuato c’è un capannone che potrebbe comportare oneri in più rispetto al vecchio sito. Tutti argomenti, insieme alla dichiarata mancata realizzazione del “carotaggio” sul terreno, che stanno portando i residenti a costituire un comitato per opporsi all’opera che vedrebbe anche ridurre il valore dei terreni circostanti. Intanto parte delle perplessità e le critiche dei residenti andranno presto in Consiglio comunale: le opposizioni hanno infatti deciso, come abbiamo già riportato la settimana scorsa, di chiedere la revoca della delibera 31 del Consiglio e di tutti gli atti conseguenti “in autotutela”. Intanto alcuni esposti sono partiti, per via amministrativa, alla Città Metropolitana, alla Regione Lazio e anche all’Autorità Nazionale Anti Corruzione. La battaglia dei residenti, insomma, è appena iniziata.

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