Artena, il “clima” si fa pesante tra minacce e insulti: accuse anche sul… cognome

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La rabbia non può passare il limite dell’indignazione. Il fratello di due degli arrestati: “Ho ricevuto minacce di morte, rivolte verso me e i membri della mia famiglia. Ho paura per mia moglie e mia figlia di sei anni”. Da un cittadino la proposta di un comitato contro la violenza

Sale sempre di più la rabbia espressa tramite social network per la morte di Willy Monteiro a Colleferro. E speriamo che questa rabbia non passi il limite. Ad Artena, luogo di residenza dei quattro degli arrestati, si moltiplicano le condanne morali dei fatti avvenuti a Colleferro. Le prese di posizione, spesso a base di insulti, vengono espresse per lo più tramite social network.

Nelle ultime ore questi attacchi sono stati diretti anche verso persone con analogo cognome rispetto a quelle indagate. Chi non conosce il territorio non sa infatti i cognomi degli indagati sono diffusi tra la popolazione e che ci sono anche delle omonimie. E purtroppo l’odio si sta riversando anche verso gli omonimi oltre che verso gli avvocati degli indagati.

Nella cittadina anche oggi si sono viste troupe di giornalisti girare per il centro urbano, alcuni dei quali hanno cercato di capire se gli indagati hanno simpatie “a destra o a sinistra”. Tuttavia va messo ben in chiaro che questa vicenda non sembra avere un contesto politico né un aggravante razziale. Attualmente l’unico aggravante contestato sembra essere quello dei futili motivi ma si saprà di più quando la magistratura avrà deciso sulla convalida dell’arresto.

Nei giorni scorsi il fratello di due degli arrestati, pur affermando di credere che non siano stati loro a provocare la morte di Willy, ha preso una posizione molto netta: “Una cosa voglio che sia chiara: se Gabriele e Marco hanno sbagliato, devono pagare fino in fondo”. Oggi a fanpage.it ha affermato di aver ricevuto minacce di morte e di temere per la sua famiglia.

Intanto stamattina sono state riportate le prime dichiarazioni di due degli arrestati. Secondo quanto riporta rainews, i fratelli arrestati hanno respinto le accuse e hanno dichiarato: “Non lo abbiamo toccato. Respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere, abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati. Siamo dispiaciuti e distrutti perché accusati di un omicidio che non abbiamo commesso”. Le dichiarazioni saranno, chiaramente, vagliate anche in base alle dichiarazioni dei testimoni e ad altri elementi. La decisione della magistratura sulla convalida dell’udienza si avrà in giornata. E speriamo che metta fine a questa escalation di odio.

La proposta di un cittadino per un comitato contro la violenza

Mentre accade tutto ciò arriva anche la proposta di costituire un comitato intercomunale contro la violenza. La proposta la fa Mariagrazia G. con una lettera di cui pubblichiamo lo stralcio finale:

Vorrei fare un appello ai cittadini di Colleferro, Paliano e Artena, i tre Comuni coinvolti in questa triste faccenda, e non solo, anche agli altri Comuni della zona, e cioè, organizzare un gruppo, un comitato specifico che riesca a pensare a delle proposte concrete da portare avanti, insieme a istituzioni, enti pubblici e privati, per cercare di arginare sul nascere lo sviluppo di questa tendenza che risolve sempre con la violenza qualsiasi diverbio o discussione. Si può intervenire su più fronti: informazione, denuncia, cultura, mentalità, scuola, attività ricreative, sportive, impegno sociale, ambientale ecc. Chi e quanti accetteranno questa sfida? Chi ha voglia di far parte di questa iniziativa civica può scrivere al mio indirizzo di posta elettronica: lunadigiada1@libero.it

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