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Tra qualche ora inizierà lo sfoglio delle elezioni comunali. L’affluenza registrata ad Artena è un dato che già dà delle indicazioni
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Da stamattina sono noti i risultati definitivi dell’affluenza alle elezioni comunali ed europee di Artena. Il Ministero dell’Interno ha reso noto che l’affluenza per le comunali è pari al 73,66%. Ciò vuol dire che gli artenesi che hanno votato sono poco più di 8 mila (8056 circa). Alle elezioni europee l’affluenza è stata leggermente minore: 73,59% (8000 voti).
Va in primo luogo detto che (dati del Ministero) le due affluenze hanno registrato un calo rispetto al turno precedente, quando al voto andò il 78,34% degli elettori per le europee (8.460) e il 76,54% per le comunali (8.501, ma circa 250 schede furono bianche o nulle). Sia per le europee che per le comunali il dato sembra in linea con i comuni vicinori, salvo alcuni casi particolari.
Carpineto Romano ha aumentato l’affluenza (quest’anno il 73,81% rispetto al 68,62%), Monte Porzio Catone ha tenuto (il 67,42% rispetto al 67,17%), Cave è sceso (70,23% rispetto al 74,88%), Colonna anche (74,59% rispetto al 75,60%), idem Palestrina (70,65% rispetto al 74,70%) e Rocca Priora (65,39% rispetto al 68,53%).
Le indicazioni degli elettori
Una prima indicazione chiara deriva dai dati delle europee: Artena ha mantenuto la sua maggioranza di centro destra. Fratelli d’Italia ha preso il 42,53%, il PD il 15,10%, i 5 Stelle il 11,06%, Forza Italia il 9,98% e la Lega il 9,87%. Gli altri sono sotto il 5%. Tra le altre cose si nota un netto travaso di voti dalla Lega a Fratelli d’Italia, che si era già notato alle precedenti politiche. Sembra di poter dedurre che agli artenesi piacciono i leader riconosciuti, che hanno potere e che lo esercitano. Ma ciò non può far inferire un’omogeneità di voto tra europee e comunali.
Un’altra indicazione chiara che arriva dall’affluenza di entrambe le elezioni, è che la politica (anche locale) appassiona sempre di meno. La diminuzione dell’affluenza segna un continuo distacco del popolo dai politici. Disaffezione, noia, rigetto: chiamatela come volete, ma è chiaro che più passa il tempo e più gli elettori pensano che votare sia inutile.
Il fatto che alle comunali abbiano votato circa 500 persone in meno appare una conseguenza chiarissima di una campagna elettorale fiacca, di puro consolidamento dell’elettorato. L’unica cosa che si può desumere da tutto ciò è che l’offerta politica alle comunali non ha attratto una parte dell’elettorato di Artena, che ha preferito rimanere a casa.
Si può aggiungere che, forse, le liste si sono un po’ sedute sugli allori e sono state meno capaci di mobilitare i propri elettori. Probabilmente la situazione difficile del comune, di cui sono consapevoli in tanti, ha creato l’idea nella popolazione che la strada di una gestione di ferro delle casse comunali sia in ogni caso già tracciata. Poche promesse di sviluppo, di iniziative che possano portare lavoro e di grandi progetti hanno fatto probabilmente il resto.
Chi vincerà? Ovviamente ce lo diranno i risultati nel pomeriggio. Per ora forse ci si può azzardare a dire che la lista favorita è quella con l’elettorato più consolidato, meno sensibile al voto d’opinione e più capace di portare a votare i propri sostenitori.